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In Italia la variante Delta del Covid è al 98,4%, quella Alfa è scomparsa

Ott 2, 2021

AGI – La variante delta che rappresenta ormai praticamente la totalità dei casi Covid in Italia, la alfa (l’ex “inglese”) praticamente scomparsa, e nessuna traccia ancora della temuta variante Mu, isolata per la prima volta in Sudamerica. Dal Sistema di Sorveglianza integrata COVID-19 emerge che negli ultimi 45 giorni il 98,4% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante delta (contro l’88,7% registrato nel bollettino del 17 settembre).

E’ invece quasi sparita la variante alfa, allo 0,1% (sempre negli ultimi 45 giorni, mentre nel bollettino precedente era allo 0,4%). I dati sono contenuti nel decimo bollettino dell’ISS “Prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia”, e si riferiscono alle sequenze depositate tra il 14 agosto e il 27 settembre sulla piattaforma I-Co-Gen. 

Negli ultimi 45 giorni fra i lignaggi non oggetto di monitoraggio da parte del Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19, ed identificati in I-Co-Gen, l’1,4% è rappresentato da VUM (Variant under Monitoring) lignaggio B.1.1.318 e VOI (Variant of Interest) lignaggi B.1.621 (variante Mu), C.37, C.37.1 (variante lambda). In particolare della variante Mu non è stato identificato negli ultimi 45 giorni nessun caso.

E’ comunque fondamentale, sottolinea l’Iss, continuare a monitorare queste varianti per identificare rapidamente eventuale minacce emergenti. Con un totale di 8.596 casi genotipizzati/sequenziati, segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19 negli ultimi 45 giorni, in Italia aumenta leggermente il numero di casi genotipizzati/sequenziati al periodo precedente (8.255 casi nel periodo 31 luglio – 13 settembre 2021).

Dal 29 aprile è attiva la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di SARS-CoV-2 (I-Co-Gen), sviluppata e coordinata dall’ISS. La piattaforma consente di raccogliere e analizzare le sequenze identificate sul territorio nazionale e dialogare con le piattaforme internazionali. Il modulo, dedicato all’analisi e condivisione dei dati di sequenziamento del SARS-CoV-2 a livello nazionale, conta ad oggi piu’ di 53.000 sequenze. 

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