AGI – Pessime notizie per i prezzi della birra. Almeno in Germania, dove a breve potrebbe finire per costare di più a causa della crisi energetica che sta causando un aumento dei prezzi per la produzione di anidride carbonica. La quale, per altro, comincia a scarseggiare. Infatti, “a causa degli attuali prezzi dell’energia, diversi produttori di ammoniaca hanno chiuso i loro impianti perché la sua produzione è diventata non redditizia”, ha affermato il portavoce dell’associazione che raggruppa i principali produttori – la Brewers’ Association – alla rivista economica Business Insider, come segnala l’edizione odierna di Die Zite.
È noto infatti che i produttori di birra hanno bisogno di ammoniaca per produrre anidride carbonica, riferisce il Paìs in un servizio racconta che “la mancanza di ammoniaca porta a una mancanza di quantità di CO₂ che dovrebbero essere acquistate altrove”, cosicché a causa delle scarse quantità disponibili e dei “prezzi notevolmente più cari”, l’aumento dei prezzi della birra finirà con l’essere “molto probabile”.
“L’acido carbonico o l’anidride carbonica sono necessari per la produzione di birra al fine di precomprimere serbatoi e bottiglie, tra le altre cose. Ciò impedisce alla birra di formare schiuma e di entrare in contatto con l’aria”, deteriorandola o alterandola.
Pertanto, secondo il governo federale, la fermentazione della birra produce anidride carbonica più che sufficiente per la birra finita, ma non tutti i birrifici se l’accaparrano, e così quei “birrifici che non fanno propria la CO₂ in eccesso devono acquistarla”, ha annunciato l’associazione degli agricoltori.
Anche se è comunque già dall’aprile scorso che i prezzi della birra sono cresciuti a causa dell’aumento delle materie prime, in seguito alla guerra, alla crisi energetica che ne è seguita e all’incremento dell’inflazione. Un combinato disposto da paura su tutti i fronti.