AGI – È ancora difficile fare la conta dei danni causati dall’alluvione in Emilia Romagna. Fango e acqua continuano a sommergere vastissime aree. “Non è possibile ancora calcolare fino in fondo i danni. La Regione ci ha trasmesso una prima analisi, domani ci sarà il Cdm e successivamente ci sarà un incontro a Palazzo Chigi con tutto il mondo produttivo e le rappresentanze dei lavoratori, allora sarà possibile avere una idea più chiara di questo dato” ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Resta l’allerta rossa
Stamattina i romagnoli si sono svegliati sotto un cielo sereno, il tempo è migliore e le temperature sono in aumento, ma resta l’allerta rossa della protezione civile per le piene dei fiumi e dei corsi d’acqua minori e per le frane. In giornata sono attese deboli piogge ma non si prevedono significativi incrementi dei livelli idrometrici. Tuttavia le residue piogge osservate e previste determineranno un rallentamento dell’esaurimento delle piene su tutti i corsi d’acqua della Regione.
Nelle zone montane-collinari centro orientali permangono condizioni di vulnerabilità, con possibilità di frane sui versanti geologicamente più fragili. In particolare nelle aree collinari della Romagna e dell’Appennino bolognese, persistono condizioni favorevoli allo sviluppo e all’evoluzione di frane che si erano già attivate nei giorni scorsi.
Si spala ancora, al lavoro anche stranieri e disabili
Proseguono le operazioni di pulizia e sgombero dal fango. Mentre alcune aree del Ravennate sono ancora sott’acqua, a Cesena, Forli’, Faenza e negli altri comuni c’è uno sforzo corale da parte di migliaia di volontari che stanno dando una mano. Tra questi anche tantissimi studenti, stranieri e diversamente abili: da Forlì arriva l’esempio di un ragazzo che nel quartiere Romiti – uno dei più colpiti – nonostante sia in sedia a rotella non ha mancato di imbracciare una pala per contribuire alle operazioni di ripristino.
Molti stranieri segnalano qualche difficoltà: “ogni volta che ci mettiamo al lavoro le forze dell’ordine ci chiedono documenti e permesso di soggiorno”, dice uno di loro all’AGI. Nel frattempo prosegue la conta dei danni: il settore dell’agricoltura appare devastato da quanto accaduto
Devastata produzione agricola da 1,5 miliardi
L’alluvione ha devastato oltre 5.000 aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie a un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso. È quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del maltempo dal quale emerge che ai danni sulla produzione agricola si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali.
Sono centinaia le aziende agricole che rischiano di scomparire con in terreni segnati da frane e smottamenti ma a preoccupare sono anche i danni alle infrastrutture con strade interrotte e ponti abbattuti con difficoltà a garantire acqua e cibo agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario.
L’alluvione ha invaso i campi con la perdita di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati, dove si ottiene circa 1/3 del grano tenero nazionale, in un contesto internazionale particolarmente difficile. Ma l’esondazione ha sommerso anche i frutteti “soffocando” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare quasi 15 milioni di piante tra pesche, nettarine, kiwi, albicocche, pere, susine, mele, kaki e ciliegi.
Ma preoccupante è la situazione anche per i 250mila bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle della Romagna alluvionata dove si contano anche circa 400 allevamenti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini dove si evidenziano purtroppo diverse situazioni di criticità con migliaia di animali morti e affogati. Consistente anche la produzione di mais, orzo, girasole, soia, erba medica e molto rilevante dal punto di vista economico sono le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica e ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango.
Sott’acqua anche ulivi e vigne che sono stati anche travolti dalle frane nelle aree collinari. Nelle aree colpite sono a rischio nell’intera filiera almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione.
Saline Cervia sommerse, “aiutateci, rinasceremo”
L’alluvione mette a rischio anche il pregiatissimo sale di Cervia, donato ogni anno per tradizione anche al Papa. Inondati dal Savio tutti gli 827 ettari di superficie delle saline, oggi il panorama è desolante e rischia di mandare in fumo due anni di lavoro.
4.963 interventi vigili del fuoco a oggi
Finora sono 4.963 gli interventi svolti dai vigili del fuoco impegnati a fronteggiare l’emergenza:
1.148 a Bologna,
2.089 a Ravenna,
1.362 a Forlì Cesena,
364 a Rimini.
Attualmente sono al lavoro 879 vigili del fuoco, di cui 696 giunti in rinforzo da altri Comandi: 244 nella provincia di Forlì e 326 in quella di Ravenna, i territori dove permangono le maggiori criticità; 150 sono i soccorritori acquatici, 50 gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore, 16 i Posti di comando avanzato. Dei mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal maltempo, 35 sono piccoli natanti, 3 gli anfibi, 1 hovercarft, 3 gli elicotteri e 12 i droni.
Voragine a Forlì, evacuati 12 appartamenti
Al momento i Vigili del fuoco sono al lavoro a Forlì per l’evacuazione a scopo precauzionale di 12 appartamenti a causa dell’apertura di una voragine causata dal maltempo. L’intervento, spiegano i Vigili del fuoco su Twitter, è cominciato alle 3.45, e si svolge in via Vittorio Locchi.
#alluvioneemiliaromagna, dalle 3.45 squadre dei #vigilidelfuoco stanno intervenendo in via Vittorio Locchi a #Forlì per l’evacuazione a scopo precauzionale di 12 appartamenti a causa di una voragine [#22maggio 7:15] pic.twitter.com/7nh44Ocl9E
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco)
May 22, 2023
A14, riaperto tratto Faenza Forlì entrambe direzioni
Poco prima delle 6:00 sulla A14 Bologna-Taranto è stato riaperto il tratto compreso tra Faenza e Forlì, rendendo disponibili al traffico tre corsie verso Ancona e due corsie verso Bologna. Attualmente non si registrano turbative al traffico. La chiusura notturna si è resa necessaria per permettere alla task force di Autostrade per l’Italia di “velocizzare il complesso piano di attività di ripristino dei danni causati dalle alluvioni e per consentire nel più breve tempo possibile il ritorno alla normale circolazione”.
Per ripristinare al più presto la piena percorribilità in entrambe le carreggiate, sarà attuata un’ulteriore chiusura notturna del tratto di A14 compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni dalle ore 21 di questa sera alle ore 6 di domani martedì 23 maggio.
Di concerto con gli enti locali e Anas, sono stati individuati i seguenti percorsi alternativi:
agli utenti che da Bologna sono diretti verso Ancona/Pescara, dopo l’uscita a Faenza, si consiglia di percorrere Via Granarolo, poi Via F.lli Rosselli, poi la S.S.9 “Via Emilia”, poi la S.S. 727, infine la S.S. 67 per poi rientrare in autostrada a Forlì
percorso inverso per chi da Pescara/Ancona è diretto verso Bologna.
eventuali provvedimenti alla circolazione per i veicoli con massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate saranno adottati in prossimità della stazione di Ancona nord in direzione Bologna, in relazione alle effettive condizioni di viabilità registrate durante le notti lungo i percorsi alternativi.