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In Emilia Romagna in 36 ore è caduta l’acqua di mezzo anno

Mag 17, 2023

AGI – “Sono 24 i comuni allagati, tutti i fiumi dell’Emilia Romagna hanno registrato la tracimazione, determinando l’esondazione. La media dell’acqua piovana è di 200 millimetri in 36 ore, ma in alcune zone ha raggiunto 500 millimetri. Mi riferisco alle province più colpite, Forlì, Cesena e Ravenna principalmente. In un anno la piovosità in quella regione è di mille millimetri. Fa riflettere che i due fenomeni di precipitazioni abbondanti si siano verificati in pochi giorni, dato con pochi precedenti e singolare. Lo scenario è molto critico e in evoluzione”.

Lo ha detto il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, intervenendo in conferenza stampa sul maltempo che sta colpendo l’Emilia Romagna. “Dalle prime ore del pomeriggio, secondo gli esperti, si dovrebbe registrare una riduzione della piovosità, considerato che la nuvolosità si abbassa verso l’Italia centrale calma con caratteristiche ordinarie”, ha aggiunto. 

Musumeci: “Nulla sarà come prima”

“Nel prossimo Cdm sarà adottato un provvedimento, in continuità con quello già adottato subito dopo la prima calamitaàche ha colpito l’Emilia Romagna nei primi giorni di maggio”, dice ancora il ministro della Protezione Civile, “finita l’emergenza si passerà alla ricognizione, molto più dettagliata, e poi al ripristino e ricostruzione degli argini che sono scomparsi. Ma – ha aggiunto – serve un approccio nuovo dal punto di vista del sistema idraulico su tutto il territorio nazionale. Era già accaduto a Ischia e potrà accadere in qualsiasi altra parte della nazione”.

Un nuovo approccio che, secondo Musumeci, deve necessariamente partire dalle questioni ingegneristiche. “Se in passato abbiamo immaginato una rete di distribuzione di acque piovane capace di assorbire mille millimetri in dodici mesi, dobbiamo adesso pensare a un sistema di raccolta delle acque che dovrà assorbire altre quantità e, quindi, l’approccio ingegneristico deve essere diverso. Con la tropicalizzazione del nostro Paese, nulla sarà come prima. Bisogna valutare nuovi invasi”. 

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