AGI – Manifestazione vicino a piazzale Clodio per sostenere Beniamino Zuncheddu, in carcere da 32 anni e mezzo dopo la condanna all’ergastolo per la strage di Cuili is Coccus a Sinnai, in Sardegna, in cui furono uccisi tre pastori nel 1991.
“Beniamino è innocente: Liberatelo”, “Giustizia per Beniamino” e ancora: “Liberate Beniamino”, sono gli striscioni delle circa 50 persone arrivate dalla Sardegna a Roma dove è in corso, davanti ai giudici della Corte di Appello, la revisione del processo.
Alcuni testimoni saranno riascoltati davanti ai magistrati della Capitale. Zuncheddu, ex pastore, 59 anni, detenuto a Cagliari, si è sempre proclamato innocente. La revisione del processo è stata chiesta a novembre 2020.
Fra i testimoni che verranno sentiti c’è il superstite della strage, che fu il testimone chiave del primo processo e il poliziotto che ha svolto le indagini e che secondo la difesa di Zuncheddu condizionò il testimone spingendolo a ritrattare. Nelle prossime udienze, ci saranno le richiesta della procura generale, della difesa e delle altre parti e i giudici dovranno emettere o una sentenza di accoglimento della richiesta di revisione e quindi pronunciare l’assoluzione dell’imputato, oppure respingere la richiesta confermando la sentenza di condanna.
“Siamo qui per sostenere Beniamino che è in carcere da 32 anni per un delitto che non ha mai commesso”. Commenta all’AGI Simone Monni, sindaco di Burcei, presente alla manifestazione fuori dal tribunale di Roma per sostenere Zuncheddu, in carcere dopo la condanna all’ergastolo per la strage di Cuili is Coccus a Sinnai, in Sardegna. “La comunità lo ha sempre sostenuto fin dal 1991. La richiesta di revisione si sta concretizzando grazie alle intercettazioni ambientali che lo scagionano. Siamo preoccupati perché ci chiediamo fino a che punto la giustizia è disposta ad ammettere un errore cosi’ grave”, aggiunge Monni.