AGI – Tra il 31 agosto e il 6 settembre sono calati del 17,3% (da 149.701 a 123.782) i nuovi casi di Covid e del 22,1% (da 574 a 447) i decessi. È quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe che, rispetto alla settimana precedente, rileva una diminuzione anche dei ricoveri con sintomi (-17,8%), delle terapie intensive (-18,1%), degli attualmente positivi (-13,5%) e delle persone in isolamento domiciliare (-13,4%).
“Da metà agosto – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione – la curva è sostanzialmente in una fase di plateau con lieve andamento discendente negli ultimi giorni”. In tutte le regioni si registra un calo percentuale dei nuovi casi (dal -8,8% della Provincia Autonoma di Trento al -34,2% della Calabria): rispetto alla settimana precedente, in 104 province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -1% di Cremona al -38,3% di Crotone), mentre solo tre province segnano un incremento: Forlì-Cesena (+7,4%), Ravenna (+7,2%) e Belluno (+2,4%)”.
Secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanita’, nel periodo 24 agosto 2021-31 agosto 2022 sono state registrate in Italia oltre 1,02 milioni di reinfezioni, pari al 5,9% del totale dei casi. La loro incidenza nella settimana 17-23 agosto e’ del 14% (25.138 casi), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (12,9%).
In lieve calo il numero dei tamponi totali (-1,2%): da 1.024.798 della settimana 24-30 agosto a 1.012.676 della settimana 31 agosto 2022-6 settembre. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 3% (-24.860), mentre quelli molecolari sono aumentati del 6,5% (+12.738). La media del tasso di positività si riduce dall’8,3 al 6,5% per i tamponi molecolari e dal 16 al 13,5% per gli antigenici rapidi.
“Sul fronte degli ospedali – sottolinea Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione – prosegue il calo dei ricoveri sia in area medica che in terapia intensiva”. Al 6 settembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 7% in area medica (dal 3% della Valle D’Aosta al 19% dell’Umbria) e del 2% in area critica (dallo 0% di Umbria e Valle D’Aosta al 5,1% del Molise).