• 27 Novembre 2024 3:45

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In 30mila a Bologna dicono “no al lavoro precario”

Mag 6, 2023

AGI – Il ‘crescentonè di piazza Maggiore a Bologna è pieno di palloncini rossi, verdi e blu a testimoniare la presenza dei tre sindacati Cgil, Cisl e Uil: striscioni e slogan, “Più welfare meno guerre”, “eccellenze con precariato”, “Opzione donna”. Sono 30mila le persone in piazza sotto le Due Torri, secondo sindacati e questura, a dire no al lavoro precario nella prima della tre manifestazioni unitarie “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti” finalizzate ad ottenere un cambiamento delle politiche economiche, sociali e occupazionali; mobilitazione che proseguirà il 13 maggio a Milano e il 20 maggio a Napoli.

In piazza Maggiore si alternano gli interventi dei lavoratori, dei pensionati e dei segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, PierPaolo Bombardieri. Presenti delegazioni di tutto il centro nord Italia e tutti i delegati delle aziende in crisi del centro Italia. È il primo passo, spiegano i sindacati, di una mobilitazione che andrà avanti finché non si otterranno risposte dal governo. Fino alla piazza, in corteo ci sarà solo la Cgil con il suo leader.

“Non escludiamo nulla, gli scioperi generali non si minacciano, ma si fanno quando è il momento di farli – scandisce il segretario generale del sindacato, Maurizio Landini – e oggi una manifestazione di questa natura indica il consenso che oggi il sindacato ha e il consenso che il governo non ha”.

“Credo sia un bellissimo inizio, ci sono tantissime persone, è quello che ci aspettavamo – dice ancora Landini – questo non è che l’inizio della mobilitazione che chiede di rimettere al centro il lavoro, c’è troppa precarietà”. In piazza, dal palco, l’affondo: “Devo ringraziarvi per essere qui, uno a uno, è un piazza stupenda, la prima cosa che possiamo dire è che la propaganda non ci serve, è il momento di dare delle risposte precise ai bisogni delle persone: ci siamo stancati sia della propaganda sia di chi cerca di trasformare Palazzo Chigi in Beautiful”.

Landini dice “una piazza così non si vedeva da tempo”, il Paese va unito, non diviso: “”Pensiamo – spiega ancora – che la politica economica e sociale del governo sia proprio sbagliata: si è vero, la riduzione del cuneo fiscale l’avevamo chiesta da tempo, ma non la vogliamo una tantum per 5 mesi, ma strutturale e per sempre”.

Gli fanno eco gli altri sindacati. “Non ci piace questo metodo che ci fa arrivare a cose fatte, non si illuda il governo, da solo non ce la farà – scandisce il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra – Gli italiani hanno bisogno di risposte immediate che non possono arrivare da una sola voce, con presunzione di autosufficienza, come fa il governo, credendo di avere in tasca le risposte già pronte. Si può far ripartire questo Paese solo insieme”.

“Basta andare in piazza e chiedere ai giovani cosa pensano del lavoro oggi: vi risponderanno che hanno un lavoro precario, poco pagato e insicuro”: così Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ai cronisti a Bologna a margine della manifestazione unitaria di questa mattina. “Chiediamo al governo di intervenire in questo senso, ma mi pare che le scelte che l’esecutivo ha fatto non vadano su questo versante”. In piazza, a sostegno dei sindacati, arriva anche la segretaria del Pd Elly Schlein, accolta con un abbraccio dal sindaco di Bologna Matteo Lepore.

“Siamo al fianco di questa mobilitazione su una piattaforma unitaria di Cgil Cisl e Uil perchè condividiamo molte di queste rivendicazioni, di queste battaglie, soprattutto a pochi giorni dall’approvazione di un decreto che è una provocazione”: così Schlein che aggiunge di essere in piazza anche contro il tagli alla sanità pubblica. “Vuol dire tagliare servizi alle persone, favorire le privatizzazioni e noi ci batteremo. Su questi temi, anche con le altre opposizioni, possiamo lavorare insieme, il Pd c’è e ci sarà per continuare a farlo“, spiega. E i rapporti con Conte, leader del M5S? “Sì, c’è un dialogo, assolutamente- assicura Schlein – non solo sul tema del lavoro di qualità ma anche sul salario minimo, su cui le opposizioni tutte hanno avanzato delle proposte”. 

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