• 2 Novembre 2024 17:30

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Imu, scadenza confermata al 16 dicembre. Più tempo ai comuni per le nuove aliquote

Dic 14, 2020

Ultime ore per il pagamento del saldo per Imu 2020. La scadenza, infatti, non è stata rinviata per cui il termine è quello ordinario del 16 dicembre: secondo una simulazione della Uil, è un appuntamento che vale 9,9 miliardi e che coinvolge 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale. Un calcolo che già esclude alcune categorie esentate. Potranno infatti evitare l’imposta i proprietari di appartamenti destinati ad attività turistiche che gestiscono gli immobili in forma d’impresa, quindi con la partita Iva e con l’iscrizione nei registri regolati a livello locale. Niente sconto quando l’attività è svolta in maniera saltuaria. Prima di pagare è necessario verificare le aliquote fissate per il 2020 da parte dei comuni. Per quelli che non hanno ancora deliberate c’è tempo fino al 31 gennaio. Il saldo dell’Imu, però, è comunque dovuto sulla base delle aliquote precedenti in vigore. L’eventuale differenza dovrà essere versata entro il 28 febbraio senza sanzioni e interessi.

Le regole per il calcolo del saldo

In seguito all’abolizione della Tasi da quest’anno sugli immobili diversi dalla prima casa è dovuta esclusivamente l’Imu. La cancellazione della Tasi è stata “a costo zero” per i Comuni che hanno avuto la possibilità di accorpare la vecchia Tasi alla nuova Imu. Questo fa sì che l’aliquota massima può arrivare fino all’11,4 per mille considerando la maggiorazione dello 0,8 per mille introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali. Così è stato, ad esempio, per città come Roma, Milano, Ascoli, Brescia, Brindisi, Matera, Modena, Potenza, Rieti, Savona, e Verona. In ogni caso il saldo di dicembre va calcolato tenendo conto di quanto dovuto in base d’anno sulla base dell’aliquota in vigore per il 2020, detraendo la somma già pagata titolo di acconto.

I margini di manovra dei Comuni

Con l’entrata in vigore della riforma è stata prevista, però, anche la possibilità per i Comuni di introdurre agevolazioni e sconti d’imposta in aggiunta a a quelli già previsti dalla legge per gli immobili dati in comodato a genitori o figli e per le abitazioni date in locazione con il canone concordato. Sempre prevista anche la possibilità di mantenere l’esenzione per l’appartamento abitato dagli anziani ricoverati in casa di cura. Prima di pagare, quindi, è conveniente verificare sul sito del Comune le relative delibere.

Se le nuove aliquote non sono state ancora deliberate

Nel caso in cui il Comune non abbia deliberato le nuove aliquote, come precisa il ministero dell’economia nelle Faq dedicate al saldo Imu, coloro che hanno già provveduto a predisporre il modello di pagamento non non sono tenuti a ricalcolare il tributo. L’eventuale differenza che dovesse emergere dalle aliquote definitive dovrà essere versata senza sanzioni e interessi entro il 28 febbraio 2021. Nel caso di conguaglio a favore occorrerà chiedere il rimborso.

Chi non deve pagare

Non tutti i proprietari di immobili, però, sono chiamati alla cassa. Prevista infatti l’esenzione dal pagamento della seconda rata Imu per gli immobili localizzati in fascia “rossa”, utilizzati per lo svolgimento di una delle attività imprenditoriali indicate nell’allegato al decreto “Ristori-bis”. Il decreto Ristori-ter ha poi esteso l’agevolazione, prevista in prima battuta per Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, alle regioni Abruzzo, Campania, Toscana e alla provincia autonoma di Bolzano, divenute “rosse” successivamente. L’esenzione, però, è prevista solo per coloro che sono anche i gestori delle attività. Nel rispetto di questa condizione saltano il pagamento dell’imposta municipale 2020 anche i proprietari di immobili utilizzati a scopo turistico (b&b, case vacanze, agriturismo, campeggi ecc) a patto che l’attività sia esercitata in forma imprenditoriale. Il beneficio, infatti, non può essere applicato senza organizzazione d’impresa.

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