• 29 Novembre 2024 1:36

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Impresa di Filippo Ganna. È suo il nuovo record mondiale dell’ora

Ott 9, 2022

AGI – Filippo Ganna, ciclista supersonico: 56 chilometri e 792 metri pedalati in sessanta minuti. Storico, leggendario, ‘Pippo’ Ganna ha spostato in avanti di almeno un decennio la barriera del record dell’ora del ciclismo. Il fuoriclasse del ciclismo italiano, che da mercoledì prossimo sarà impegnato nei Mondiali su pista, è entrato nella storia stabilendo un primato mondiale incredibile che nemmeno lui avrebbe pensato di realizzare.

“Un metro in più è sufficiente”, aveva detto poche ore prima della gara facendo riferimento al primato del britannico Dan Bigham di 55,548 chilometri. Invece, il 26enne di Verbania del Team Ineos Grenadiers ha fatto meglio di 1.244 metri, un’enormità. Sui listelli di legno di abete siberiano del ‘Tissot Velodrome Suisse’ di Grenchen nel Canton Soletta, Ganna ha fatto volare il suo bolide.

In sella alla sua Pinarello Bolide F HR 3D, stampata interamente in 3D in ogni suo componente dal valore di 75mila euro, ha lottato sin dal primo metro. Nei primi minuti era rimasto leggermente sopra il record ma poi le sue gambe hanno frustato sui pedali con quel rapporto da brivido di 65×14 che sviluppa 9,89 metri ad ogni pedalata completa.

“Ringrazio a tutti, il supporto che mi avete dato è stato incredibile, è la giusta soddisfazione per tutti questi mesi di lavoro – ha detto Ganna pochi minuti dopo essere sceso dalla bicicletta -. Durante la gara mi sono reso conto che stavo andando oltre ogni aspettativa. Adesso è il momento di recuperare perche’ mi attende un Mondiale. Il momento più difficile? Negli ultimi cinque minuti perché sentivo le gambe pesanti e non ho avuto la forza per arrivare ai 57 chilometri“. Parlando delle recenti critiche ricevuto dopo il Mondiale su strada, Filippo ha detto, “ero in giornata no, ora la gente prima di parlare e’ meglio ci pensi di più”.

Ganna aggiunge un prestigioso risultato, questa volta un diploma, alla sua bacheca che vede l’oro olimpico di Tokyo 2020 nell’inseguimento a squadre, due ori mondiali nella cronometro su strada, quattro titoli iridati individuali nell’inseguimento individuale e una serie di podi sia mondiali che europei individuale e di squadra.

Il piemontese soprannominato ‘Top Ganna’, figlio di Marco, canoista che prese parte ai Giochi di Los Angeles ’84, ha riportato in Italia il record del mondo dell’ora dopo 66 anni, dai 46,394 chilometri coperti da Ercole Baldini. Oltre ad aver migliorato Bigha, Ganna ha frantumato anche la ‘prestazione umana dell’ora’ che sembra inavvicinabile di 56,375 km (6 settembre 1996) dell’altro britannico Chris Boardman.

Filippo Ganna è diventato il quinto ciclista italiano a stabilire il primato italiano. In precedenza tre uomini e due donne con un asterisco per Francesco ‘Checco’ Moser’. Il primo recordman fu il ligure Giuseppe Olmo che il 31 ottobre del 1935 al Vigorelli di Milano in sessanta minuti pedalò per 45,090 chilometri. Il 7 novembre del 1942 sempre a Milano, il mito Fausto Coppi terminà l’ora in 45,798 km.

Il 19 settembre del 1956 a Milano, il romagnolo Ercole Baldini stabilì il record con 46,394 km. La prima recordwomen mondiale italiana fu la bresciana Maria Cressari che il 25 novembre del 1972 a Citta’ del Messico in un’ora pedalo’ 41,471 chilometri. Il 13 settembre del 2018 ad Aguascalientes in Messico, dopo due tentativi, la romana Vittoria Bussi stabili’ il primato con 47,576 km. Nella storia è entrato anche Francesco Moser, il primo al mondo ad utilizzare le ruote lenticolari.

I due primati di ‘Checco’ da Palu’ di Giovo, 50,808 e 51,151 chilometri, di Città del Messico, però, non furono considerati record del mondo. Dai primi anni ’80 al 2000, l’Uci, Unione ciclistica internazionale dirottò i primati nella lista delle ‘migliori prestazioni umane dell’ora’ perché considerava le biciclette del record dell’ora ‘troppo tecnologiche’.

La gioia di Moser

“Ganna ha fatto una cosa eccezionale ha battuto anche il record che sembrava imbattibile di Boardman. Per andare più veloce bisogna saper spingere rapporti duri per un’ora. Ganna ha pedalato con il 65×14, io quando ho stabilito il secondo record avevo 57×15, ero lontano anni luce“. Lo ha detto all’AGI Francesco Moser, commentando lo straordinario record del mondo dell’ora di 56,792 chilometri stabilito questa sera da Filippo Ganna al Tissot Velodrome Suisse di Grenchen.

Moser, ciclista trentino che nel 1977 si laureo’ campione del mondo nella corsa in linea, tra il 19 ed il 23 gennaio del 1984 a Citta’ del Messico miglioro’ due volte il primato mondiale portandolo prima a 50,808 chilometri e poi a 51,151 ma non vennero considerati record dell’Uci, l’Unione ciclistica internazionale perche’ le biciclette erano considerate troppo tecnologiche. Moser uso’ per la prima volte ruote lenticolari.

“Adesso voglio vedere cosa farà l’Uci – dice Moser -. I nostri record vennero cancellati perché avevano ritenuto che fossero realizzati con biciclette troppo tecnologiche. Ora questa cosa non ha più ragione di esistere”. L’Uci considerò i record fino al 1972 e poi dal 2000. Tra il 1984 ed il 1996 i record mondiali vennero inseriti in una lista chiamata ‘miglior prestazione umana sull’ora’ e comprendono, oltre a quelli di Moser, anche quelli dei britannici Graeme Obree (52,713 km) e Chris Boardman (56,375 km), dello spagnolo Miguel Indurain (53,040 km) e dello svizzero Tony Rominger (55,291 km).

AGI – Filippo Ganna, ciclista supersonico: 56 chilometri e 792 metri pedalati in sessanta minuti. Storico, leggendario, ‘Pippo’ Ganna ha spostato in avanti di almeno un decennio la barriera del record dell’ora del ciclismo. Il fuoriclasse del ciclismo italiano, che da mercoledì prossimo sarà impegnato nei Mondiali su pista, è entrato nella storia stabilendo un primato mondiale incredibile che nemmeno lui avrebbe pensato di realizzare.
“Un metro in più è sufficiente”, aveva detto poche ore prima della gara facendo riferimento al primato del britannico Dan Bigham di 55,548 chilometri. Invece, il 26enne di Verbania del Team Ineos Grenadiers ha fatto meglio di 1.244 metri, un’enormità. Sui listelli di legno di abete siberiano del ‘Tissot Velodrome Suisse’ di Grenchen nel Canton Soletta, Ganna ha fatto volare il suo bolide.
In sella alla sua Pinarello Bolide F HR 3D, stampata interamente in 3D in ogni suo componente dal valore di 75mila euro, ha lottato sin dal primo metro. Nei primi minuti era rimasto leggermente sopra il record ma poi le sue gambe hanno frustato sui pedali con quel rapporto da brivido di 65×14 che sviluppa 9,89 metri ad ogni pedalata completa.
“Ringrazio a tutti, il supporto che mi avete dato è stato incredibile, è la giusta soddisfazione per tutti questi mesi di lavoro – ha detto Ganna pochi minuti dopo essere sceso dalla bicicletta -. Durante la gara mi sono reso conto che stavo andando oltre ogni aspettativa. Adesso è il momento di recuperare perche’ mi attende un Mondiale. Il momento più difficile? Negli ultimi cinque minuti perché sentivo le gambe pesanti e non ho avuto la forza per arrivare ai 57 chilometri”. Parlando delle recenti critiche ricevuto dopo il Mondiale su strada, Filippo ha detto, “ero in giornata no, ora la gente prima di parlare e’ meglio ci pensi di più”.

Ganna aggiunge un prestigioso risultato, questa volta un diploma, alla sua bacheca che vede l’oro olimpico di Tokyo 2020 nell’inseguimento a squadre, due ori mondiali nella cronometro su strada, quattro titoli iridati individuali nell’inseguimento individuale e una serie di podi sia mondiali che europei individuale e di squadra.
Il piemontese soprannominato ‘Top Ganna’, figlio di Marco, canoista che prese parte ai Giochi di Los Angeles ’84, ha riportato in Italia il record del mondo dell’ora dopo 66 anni, dai 46,394 chilometri coperti da Ercole Baldini. Oltre ad aver migliorato Bigha, Ganna ha frantumato anche la ‘prestazione umana dell’ora’ che sembra inavvicinabile di 56,375 km (6 settembre 1996) dell’altro britannico Chris Boardman.
Filippo Ganna è diventato il quinto ciclista italiano a stabilire il primato italiano. In precedenza tre uomini e due donne con un asterisco per Francesco ‘Checco’ Moser’. Il primo recordman fu il ligure Giuseppe Olmo che il 31 ottobre del 1935 al Vigorelli di Milano in sessanta minuti pedalò per 45,090 chilometri. Il 7 novembre del 1942 sempre a Milano, il mito Fausto Coppi terminà l’ora in 45,798 km.
Il 19 settembre del 1956 a Milano, il romagnolo Ercole Baldini stabilì il record con 46,394 km. La prima recordwomen mondiale italiana fu la bresciana Maria Cressari che il 25 novembre del 1972 a Citta’ del Messico in un’ora pedalo’ 41,471 chilometri. Il 13 settembre del 2018 ad Aguascalientes in Messico, dopo due tentativi, la romana Vittoria Bussi stabili’ il primato con 47,576 km. Nella storia è entrato anche Francesco Moser, il primo al mondo ad utilizzare le ruote lenticolari.
I due primati di ‘Checco’ da Palu’ di Giovo, 50,808 e 51,151 chilometri, di Città del Messico, però, non furono considerati record del mondo. Dai primi anni ’80 al 2000, l’Uci, Unione ciclistica internazionale dirottò i primati nella lista delle ‘migliori prestazioni umane dell’ora’ perché considerava le biciclette del record dell’ora ‘troppo tecnologiche’.
La gioia di Moser
“Ganna ha fatto una cosa eccezionale ha battuto anche il record che sembrava imbattibile di Boardman. Per andare più veloce bisogna saper spingere rapporti duri per un’ora. Ganna ha pedalato con il 65×14, io quando ho stabilito il secondo record avevo 57×15, ero lontano anni luce”. Lo ha detto all’AGI Francesco Moser, commentando lo straordinario record del mondo dell’ora di 56,792 chilometri stabilito questa sera da Filippo Ganna al Tissot Velodrome Suisse di Grenchen.
Moser, ciclista trentino che nel 1977 si laureo’ campione del mondo nella corsa in linea, tra il 19 ed il 23 gennaio del 1984 a Citta’ del Messico miglioro’ due volte il primato mondiale portandolo prima a 50,808 chilometri e poi a 51,151 ma non vennero considerati record dell’Uci, l’Unione ciclistica internazionale perche’ le biciclette erano considerate troppo tecnologiche. Moser uso’ per la prima volte ruote lenticolari.
“Adesso voglio vedere cosa farà l’Uci – dice Moser -. I nostri record vennero cancellati perché avevano ritenuto che fossero realizzati con biciclette troppo tecnologiche. Ora questa cosa non ha più ragione di esistere”. L’Uci considerò i record fino al 1972 e poi dal 2000. Tra il 1984 ed il 1996 i record mondiali vennero inseriti in una lista chiamata ‘miglior prestazione umana sull’ora’ e comprendono, oltre a quelli di Moser, anche quelli dei britannici Graeme Obree (52,713 km) e Chris Boardman (56,375 km), dello spagnolo Miguel Indurain (53,040 km) e dello svizzero Tony Rominger (55,291 km).

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