Per la prima volta nel corso del 2024, le immatricolazioni auto in Europa segnalano una flessione rispetto a dodici mesi prima. Nel confronto mese su mese, infatti, marzo termina con un -2,8%, secondo i dati forniti da ACEA, che ha preso a riferimento i 27 Paesi dell’Unione Europea, più quelli dell’EFTA (Islanda, Liechtenstein, Svizzera e Norvegia) e il Regno Unito, mentre i dati di Malta non sono disponibili. In totale, le registrazioni state di 1.383.410 unità.
Il cumulato rimane ugualmente positivo
A ogni modo, nonostante la flessione, il cumulato del primo trimestre rimane positivo in confronto allo stesso periodo del 2023, con 3.395.049 targhe e una crescita del 4,9% sul 2023. Tra i cinque major markets, nel terzo mese dell’anno l’unico a chiudere in segno positivo è stato il Regno Unito, forte di un ottimo +10,4%, mentre chiudono in negativo la Francia (-1,5%), l’Italia (-3,7%), la Spagna (-4,7%) e la Germania (-6,2%).
Si confermano, dunque, le criticità riscontrate da quest’ultima, in piena recessione. Le ridotte disponibilità di spesa della popolazione locale spingono a gestire in maniera più oculata i risparmi, anche nel settore automotive. La transizione ecologica ha segnalato, inoltre, parecchie difficoltà, specie in casa Volkswagen.
Sebbene il gruppo riesca a cavarsela, le proposte a zero emissioni del marchio leader lasciano abbastanza a desiderare. In particolare, l’esperimento della ID.3 (disponibile anche in Italia) rimane incompiuto. Soggetto a un corposo restyling anticipato, spacciato dal Costruttore come nuova generazione date le numerose modifiche apportate, permangono le lacune o presunte tali che la affliggono fin dal debutto.
Sul fronte italiano, l’erogazione degli incentivi auto 2024 continua a tardare, il che induce i conducenti interessati ad acquistare una nuova vettura ad attendere lo sblocco dei fondi. Comunque, è l’intera situazione del Vecchio Continente a mostrare alti e bassi. Se parliamo, invece, delle singole alimentazioni, la quota di mercato delle full electric è arrivata al 14,2%, superando di nuovo le diesel (10,1%).
Ibride ed elettriche pesano per oltre la metà sul totale immatricolato
Nell’area UE+EFTA+UK, le alimentazioni ibride sono salite del 4,9% e sul totale incidono meno le BEV (-11%), mentre le ibride tradizionali hanno portato avanti la scalata, in aumento del 15,4% e un market share del 30,6%. Nel complesso, sono state immatricolate 720.000 auto ibride ed elettriche, corrispondenti al 52,1% globale, mentre le BEV e le plug-in hanno raggiunto il 21,4%.
Il report indica che il conglomerato numero uno nel Vecchio Continente rimane VW Group con il 23,4% del totale, a fronte delle 323.773 unità vendute, in contrazione del 6,6%. Bene a marzo hanno fatto Skoda, Cupra e Porsche, rispettivamente contraddistinte da una crescita di 1,9, 5,2 e 9,2 per cento di punti percentuali.
Stellantis al secondo posto
Al secondo posto si colloca Stellantis, con il 16,5% di market share e 228.740 targhe, in diminuzione dell’8,7%, con l’unica nota positiva rappresentata da Jeep (+7,2%) . Terzo il Gruppo Renault con l’8,9% di quota e 123.603 unità, in crescita del 2,7%. trascinata da Dacia, con un +6,3%.
Seguono Hyundai Group (112.692 auto, 8,1% di quota), Toyota Group (7,4%, 102.400), BMW Group (7%, 96.061), Mercedes Benz (5,9%, 81.717) e Ford (3,5%, 48.161). In forte sviluppo è Mitsubishi, che, dopo aver meditato l’addio al Vecchio Continente, sembra aver preso la strada giusta, e registra un +206,6%, con 11.586 vetture. L’approccio low-cost e molto pragmatico, sta dando i frutti sperati