• 12 Febbraio 2025 17:07

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Imane Khelif contro l’Iba: “Accuse infondate, false e offensive”

Feb 12, 2025

AGI – La pugile algerina vincitrice dell’oro, Imane Khelif, ha denunciato le accuse “false e offensive” dell’International Boxing Association (Iba), in procinto di far causa al Comitato Olimpico Internazionale (Cio) per aver incluso lei e un’altra atleta nelle competizioni di boxe femminile dei Giochi di Parigi 2024. L’Iba ha “di nuovo mosso accuse infondate, false e offensive, usandole per promuovere il proprio programma”, ha affermato Khelif in una dichiarazione pubblicata sui social media, “questa è una questione che riguarda non solo me, ma anche i più ampi principi di correttezza e giusto processo nello sport”.

 

All’inizio di questa settimana, l’IBA ha annunciato una causa contro il Cio per aver incluso Khelif e la taiwanese Lin Yu-ting di Taiwan, anch’essa vincitrice dell’oro, alle Olimpiadi dell’anno scorso. L’Iba, guidata da Umar Kremlev, un oligarca russo legato al Cremlino, è stata esclusa dal movimento olimpico nel 2019 per irregolarita’ finanziarie ed etiche. Di conseguenza, il Cio ha organizzato le gare di boxe a Parigi.

 

Nè Khelif nè Lin Yu-ting sono transgender. Entrambe sono nate e cresciute come donne, ed è così che sono registrate sui loro passaporti. L’Iba le aveva escluse dai suoi campionati mondiali del 2023 affermando che non avevano superato i test di idoneità di genere per essere portatrici di cromosomi XY. Nel comunicato che annunciava la causa, l’Iba ha collegato la sua azione all’ordine esecutivo emesso la scorsa settimana dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per vietare agli atleti transgender di partecipare agli sport femminili. Il Cio ha dichiarato a France Presse che la causa dell’Iba faceva parte di una “campagna contro il Cio che è in corso da quando il loro riconoscimento è stato ritirato dal Cio per questioni relative alla governance, al giudizio e all’arbitraggio, nonché per questioni relative alle loro finanze”.

 

Khelif e Yu-Ting “sono nate donne, sono state cresciute come donne e hanno gareggiato nella categoria femminile per tutta la loro carriera pugilistica”, ha aggiunto il Cio, “hanno anche gareggiato nei Campionati mondiali Iba e nei tornei gestiti dall’Iba prima di diventare vittime di una decisione improvvisa e arbitraria dell’Iba”. Khelif ha promesso che “seguirà tutte le vie legali disponibili per garantire che la giustizia prevalga”. “Ho già attraversato avversità”, ha detto, “ma non sono mai rimasta a terra. Combatterò sul ring, combatterò in tribunale e combatterò sotto gli occhi del pubblico finché la verità non sarà innegabile”. 

AGI – La pugile algerina vincitrice dell’oro, Imane Khelif, ha denunciato le accuse “false e offensive” dell’International Boxing Association (Iba), in procinto di far causa al Comitato Olimpico Internazionale (Cio) per aver incluso lei e un’altra atleta nelle competizioni di boxe femminile dei Giochi di Parigi 2024. L’Iba ha “di nuovo mosso accuse infondate, false e offensive, usandole per promuovere il proprio programma”, ha affermato Khelif in una dichiarazione pubblicata sui social media, “questa è una questione che riguarda non solo me, ma anche i più ampi principi di correttezza e giusto processo nello sport”.
 
All’inizio di questa settimana, l’IBA ha annunciato una causa contro il Cio per aver incluso Khelif e la taiwanese Lin Yu-ting di Taiwan, anch’essa vincitrice dell’oro, alle Olimpiadi dell’anno scorso. L’Iba, guidata da Umar Kremlev, un oligarca russo legato al Cremlino, è stata esclusa dal movimento olimpico nel 2019 per irregolarita’ finanziarie ed etiche. Di conseguenza, il Cio ha organizzato le gare di boxe a Parigi.
 
Nè Khelif nè Lin Yu-ting sono transgender. Entrambe sono nate e cresciute come donne, ed è così che sono registrate sui loro passaporti. L’Iba le aveva escluse dai suoi campionati mondiali del 2023 affermando che non avevano superato i test di idoneità di genere per essere portatrici di cromosomi XY. Nel comunicato che annunciava la causa, l’Iba ha collegato la sua azione all’ordine esecutivo emesso la scorsa settimana dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per vietare agli atleti transgender di partecipare agli sport femminili. Il Cio ha dichiarato a France Presse che la causa dell’Iba faceva parte di una “campagna contro il Cio che è in corso da quando il loro riconoscimento è stato ritirato dal Cio per questioni relative alla governance, al giudizio e all’arbitraggio, nonché per questioni relative alle loro finanze”.
 
Khelif e Yu-Ting “sono nate donne, sono state cresciute come donne e hanno gareggiato nella categoria femminile per tutta la loro carriera pugilistica”, ha aggiunto il Cio, “hanno anche gareggiato nei Campionati mondiali Iba e nei tornei gestiti dall’Iba prima di diventare vittime di una decisione improvvisa e arbitraria dell’Iba”. Khelif ha promesso che “seguirà tutte le vie legali disponibili per garantire che la giustizia prevalga”. “Ho già attraversato avversità”, ha detto, “ma non sono mai rimasta a terra. Combatterò sul ring, combatterò in tribunale e combatterò sotto gli occhi del pubblico finché la verità non sarà innegabile”. 

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