MILANO – E’ stato firmato l’accordo tra ArcelorMittal e i commissari dell’ex Ilva, che prevede la modifica del contratto di affitto e acquisizione per rinnovare il polo siderurgico con base a Taranto e la cancellazione della causa civile avviata a Milano.
Un’intesa bocciata dai segretari generali di Cgil Cisl Uil assieme ai leader di Fim Fiom Uilm Nazionali. “Alla luce dei contenuti appresi, riteniamo assolutamente non chiara la strategia del Governo in merito al risanamento ambientale, alle prospettive industriali e occupazionali del Gruppo”, spiega una nota. “A questa incertezza si somma una totale incognita sulla volontà dei soggetti investitori, a partire da Arcelor Mittal, riguardo il loro impegno finanziario nella nuova compagine societaria che costituirà la nuova AMinvestco”, si legge ancora nel testo in cui si sottolinea come il negoziato, che va avanti dal novembre scorso, non abbia mai “alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali”.
Il Contratto di Affitto Modificato tra Arcelor Mittal e i commissari dell’ex Ilva – si legge nell’istanza di accordo visionata dall’Ansa- prevede che AM InvestCo possa esercitare il recesso, con una comunicazione da inviare entro il 31 dicembre 2020, nel caso in cui non sia stato sottoscritto il Nuovo Contratto di Investimento entro il 30 novembre 2020. “A pena di inefficacia dell’esercizio del diritto di recesso”, AM InvestCo dovrà versare ad Ilva “una caparra penitenziale di 500 milioni di euro”, si aggiunge. Arcelor Mittal si impegna “ad impiegare” alla fine del nuovo piano industriale “2020-2025” “il numero complessivo di 10.700 dipendenti”. Nell’istanza si indica il “31 maggio 2020” come termine per trovare un accordo coi sindacati per utilizzare anche la Cigs fino al raggiungimento della “piena capacità produttiva”. Le parti si impegnano poi a favorire la ricollocazione dei dipendenti rimasti all’amministrazione straordinaria.