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IL RITORNO DI PAZZINI, MAGO CICIRETTI E LA TENACIA DI PECCHIA E BARONI

Apr 2, 2017

di Tullio Calzone

domenica 2 aprile 2017 12:42

IL COLPO DELLA STREGA – Il colpo della Strega fa rumore. Il Benevento è vivo, lotta ancora per la A e archivia un periodo nero come la pece che da 6 giornate aveva tenuto Marco Baroni lontano dalla vittoria, ma non era riuscito a scalfire le certezze di una squadra costruita con uno strepitoso girone d’andata dal tenace tecnico fiorentino. Che vince a La Spezia e si ricandida quanto meno per i play off, grazie alle magie di Amato Ciciretti tornato l’uomo dei sogni giallorossi con le sue giocate da autentico campione che la società farebbe bene quanto prima a blindare. Aprile sarà il mese della verità con le sue 7 gare in 29 giorni che segneranno le sorti della stagione e il folletto romano ha ricominciato a stupire, zittendo tanti ipercritici.

ORGOGLIO VERONA – Torna sulla scena anche il Verona. Maschio e concreto, come sottolinea Pecchia, tecnico sempre più a modo suo emulo di Benitez, l’undici veneto passa a Trapani grazie a Pazzini. E’ la sua 20ª rete a rompere l’equilibrio e a piegare l’indomito Calori che prova a giocarsela alla pari nonostante i 23 punti di distacco in classifica. Ricomincia a volare l’Hellas e riapre i giochi al vertice per la promozione diretta che oggi penalizzerebbero la Spal per via degli scontri diretti a sfavore di Semplici che cade ad Avellino nell’anticipo e replica il ko in casa col Frosinone. E così, nell’altro anticipo, a Marino va di lusso il pari in extremis di Cesena, complice la rete di Mokulu che evita il peggio al Frosinone e lo lascia staccato lassù in attesa di un turno infrasettimanale da brividi.

BAGARRE PROMOZIONE – Le vittorie del Perugia di Bucchi contro Bisoli, del Cittadella a Latina, del Carpi di Castori ad Ascoli e della Salernitana a Pisa con mago Rosina di nuovo decisivo, certificano che la bagarre per i play off si è scatenata con gli umbri al 4º posto ostinati ad arrivare alla fine. All’appello manca il Bari che cade a Vercelli e s’aggrappa alla giustificazione alternativa del sintetico, già fatale a Chiavari e a Trapani. La verità è che rincorrere può provocare una perdita di energie cospicua. Colantuono dovrà recuperare in fretta. Perché col fiatone, prima o poi, bisognerà dire addio ai sogni di gloria. O no?

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