“Non penso soltanto a mio padre, penso a quanti, anche tra i più giovani, non potranno vaccinarsi per questioni burocratiche”. Claudia Manuguerra, 55 anni, ingegnere che vive a Viterbo, ha scritto a “Repubblica” per segnalare le difficoltà di chi avrebbe diritto a vaccinarsi, in particolare tra le fasce più a rischio come gli anziani over 80, ma non trovandosi nel suo Comune di residenza non può farlo.
E quali sono gli ostacoli che ha trovato?
“A ottobre 2020, con le prime restrizioni, ho fatto venire a Viterbo mio padre di 82 anni da Ravenna, dove risiede e vive da solo – racconta Manuguerra – . Già con la prima ondata avevamo sperimentato le difficoltà di restare bloccati in città diverse e per quanto mio padre sia autonomo, questa volta non ho voluto rischiare e l’ho portato da me”.
Vaccinazione di massa, le Regioni avanti da sole. “Chiariteci le priorità”
di Alessandra Ziniti 09 Febbraio 2021
Dove ha fatto richiesta per la vaccinazione?
“Appena c’è stata la possibilità di prenotarsi online sul sito della Regione Lazio, lo scorso 1 febbraio, ho cercato di farlo. Dopo varie ore di malfunzionamento, verso le 13 sono finalmente riuscita a inserire i dati di mio padre, ma il suo codice fiscale non veniva riconosciuto. Ho provato allora a contattare invano i vari numeri di telefono indicati sul sito, alla fine ho chiamato l’Urp della Regione Lazio e ho scoperto che per fare il vaccino qui mio padre avrebbe dovuto avere il medico di base a Viterbo e che avrebbero provveduto ad aggiornare il sito specificandolo. Mi hanno poi consigliato di fare richiesta di medico provvisorio presso la Asl locale”.
E quindi ha provveduto a scegliere un medico a Viterbo?
“Mi sono informata per farlo, ma per richiedere il medico provvisorio occorre rinunciare al proprio medico di base a Ravenna, richiesta possibile però soltanto per motivi di salute, studio o lavoro”.
E suo padre non ha nessuno di questi motivi per l’assegnazione provvisoria?
“No. Inoltre vorrebbe tornare a Ravenna appena possibile e non vuole assolutamente rinunciare al medico che lo segue da sempre, perché una volta fatta la revoca non è garantito il reintegro con lo stesso dottore. Al momento non mi è possibile riaccompagnarlo a Ravenna e fargli fare il vaccino lì, non lo farei mai andare da solo, né lo lascerei senza assistenza dopo la somministrazione, nel caso potesse avere qualche reazione”.
E allora? Rinuncia al vaccino per il momento?
“Non mi sono data per vinta: ho scritto all’Urp dell’Emilia Romagna per cercare di capire se sia possibile autorizzare la Regione Lazio a vaccinare mio padre, ma mi hanno risposto che, pur basandosi su un Piano Nazionale emanato dal governo, la campagna di vaccinazione viene attuata su base regionale secondo le modalità organizzative scelte dai singoli sistemi sanitari regionali. Ho fatto presente che trovo assurdo dover far muovere un anziano da solo in un momento di emergenza e ho scoperto che non sono l’unica ad avere questo problema: non ci sono soltanto altre persone che come me hanno portato i genitori a casa loro, ma anche lavoratori che hanno accettato impieghi anche per periodi molto brevi e si sono trasferiti al Nord, mantenendo però la loro residenza in altre regioni”.
Da chi ha ottenuto le informazioni oltre al sito?
“Ho chiamato mezzo mondo e pur passando le ore al telefono ho quasi sempre trovato persone disponibili, gentili e comprensive quanto impotenti. Sono stata anche richiamata da una dirigente della Regione Emilia Romagna che mi ha detto che ho perfettamente ragione, ma il problema riguarda il Piano Nazionale ed è una falla della normativa”.
E adesso che pensa di fare?
“Cercherò di risolvere la situazione in qualche modo. Intanto, però, mi sembra importante aver avuto una conferma ufficiale che il sistema ha una falla, non funziona. Non penso soltanto a mio padre, ci sono tante altre persone che si trovano lontane dal Comune di residenza e non si possono spostare. Penso anche che non tutti hanno la possibilità di mandare email o passare il tempo al telefono come ho fatto io: questa chiusura a recinto delle Regioni mi sembra davvero assurda”.