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IL FROSINONE INSAZIABILE DI MARINO E LE AMNESIE DEL BARI

Nov 14, 2016

di Tullio Calzone

lunedì 14 novembre 2016 01:18

FEDELE SBAGLIA PORTA – Una clamorosa autorete di Fedele a otto minuti dal termine inchioda il Bari alle proprie responsabilità e costringe Colantuono, al debutto in panchina, a prendere atto della realtà. E’ una squadra in evidente confusione quella che pure approccia il match con lo Spezia nella giusta maniera e trova il vantaggio con un guizzo di Brienza. Ma poi i fantasmi del passato riemergono puntuali, sino a confondere le lingue in una sorta di “babele“ in cui bisognerà in fretta mettere ordine. Non vince questo Bari e non convince, ma sarebbe bastato ripartire, chiudendo una partita che neanche lo Spezia ha giocato come dovrebbe per ambire a qualcosa di più di una stagione anonima, esattamente come quella che si prospetta per i pugliesi se non daranno vita a un’orgogliosa reazione. Alla fine, infatti, ne viene fuori un pari che non accontenta nessuno. Non Colantuono, esterrefatto e incredulo in panchina davanti a tanta approssimazione e assordato dai fischi degli spalti, mai come questa volta giustificati.

ANTAGONISTE IN FUGA – Non solo perché davanti alla disorientata truppa pugliese alzano il ritmo le antagoniste per la A. Tanto per dire: il Frosinone di Marino ha già fatto meglio di quello di Stellone che poi centrò la prima storica promozione dei laziali. La 4ª vittoria di fila permette a Soddimo e compagni di portarsi al 2º posto e di scavalcare il Cittadella, complice la sconfitta dei veneti a Benevento, contro la strega di Baroni che sembra tornata quella di inizio stagione, indomita e ambiziosa. E’ così che si fa!

CADE IL VERONA, RINASCE SANNINO – Nella giornata in cui finanche il Verona si dimostra umano e rimette in discussione il proprio primato perdendo in casa contro il Novara, risorge il Cesena rivitalizzato da Camplone, non solo perché il Pisa inizia a patire il fiato corto. E se il Carpi si fa imporre il pari dall’ex Ardemagni prima che dall’Avellino, a fare rumore è la rimonta della Salernitana. Sannino ha bisogno di due ceffoni della Ternana per correggere l’assetto e capovolgere un match che ha rischiato di aprire una crisi senza ritorno e invece potrebbe averla chiusa definitivamente.

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