L’azienda torinese fondata dai fratelli Maurizio, Secondo, Giacomo e Mary Temperino è ritornata in vita per un nuovo corso futuristico. Il brand noto solo ai cultori dell’industria dell’Automotive ha lasciato un segno per aver creato le prime automobili utilitarie. Dopo una esperienza negli Stati Uniti, la famiglia Temperino rimpatriò in Piemonte dove aprì, in corso Principe Oddone 44, l’Officina F.lli Temperino, per la riparazione di biciclette e motocicli e per la vulcanizzazione degli pneumatici.
Nel 1908 arrivò il primo modello di moto, immesso sul mercato con il marchio Mead Flyer. Un successivo modello venne presentato alla Mostra Speciale dell’Automobile, del Ciclo e dell’Aeronautica, nell’ambito dell’Esposizione internazionale di Torino del 1911. Dopo lunghi studi sulla creazione delle automobili, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, arrivò il lancio del primo esemplare. Venne creata la Società Anonima Vetturette Temperino, i cui prodotti ebbero una grande risonanza a livello internazionale, anche grazie alla solidità dimostrata nelle sfide automobilistiche in salita.
Temperino, una storia di breve successo
La Temperino ebbe successo anche in Inghilterra, dove fu aperta una sede per l’assemblaggio e la vendita per il mercato locale. A causa della crisi economica arrivò, esattamente 100 anni fa, la chiusura dell’azienda torinese. La Temperino Motors Ltd. di Londra rimase attiva fino al 1940. La Temperino 8/10 HP era il modello top del listino della Temperino ed era prodotta in due versioni: normale e sport. Le versioni avevano un motore anteriore a 2 cilindri (1010 cm³, 20 CV) con cambio a 3 marce +R e freni meccanici sulle ruote posteriori, era commercializzata con diverse carrozzerie, dalla versione spider al camioncino a due posti, con un motore che era spinto a 1021 cm³ e 25 cavalli nella versione più pepata.
Attilio e Nino Farina, futuro Campione mondiale di Formula 1, in una pubblicità della Temperino si vedevano in lotta tra loro al volante di una 8/10 HP. I due giovani che hanno poi avuto un ruolo di primaria importanza nel Motorsport, erano figli di Giovanni Farina, titolare degli omonimi stabilimenti che producevano le carrozzerie per la Temperino. Per un secolo della Temperino se ne è parlato solo in chiave romantica. Il marchio torinese è tornato con la Eco-Vetturetta Temperino, un quadriciclo elettrico pesante di categoria L7e che ha risvegliato nel cuore degli appassionati un ricordo che sembrava oramai rimosso.
Il ritorno del brand Temperino
Il concetto di auto di piccole dimensioni è nel DNA del marchio torinese. Nata dall’estro di Lazzaro Garella e disegnata da Giorgio Caprioglio, la nuova Temperino strizza l’occhio all’ambiente. Metterà i bastoni tra le ruote alla FIAT Topolino e altre minicar alla spina. Presenta le seguenti caratteristiche tecniche: potenza di 15 kW, velocità massima di 80 km/h, autonomia fino a 200 km e prezzo tra 13.000 e 15.000 euro. Si tratta di una valida alternativa per coloro che desiderano un’auto elettrica agile nel traffico e comoda nei parcheggi. La versione “Torino allestimento Lenci” ha deciso di omaggiare l’artigianato torinese con rivestimenti in Panno Lenci e dettagli in Tecno Ceramica.
Il debutto ufficiale è stato programmato per settembre 2025, con varianti future come una versione decappottabile, prevista per il 2026, e la Temperino Barchetta 8/10 nel 2027, omaggio al modello storico 8/10 HP. “Con la nuova Eco-Vetturetta Temperino vogliamo riportare in vita lo spirito pionieristico che ha reso la Temperino un marchio leggendario – ha annunciato Lazzaro Garella, amministratore unico di Temperino Automobili – Non si tratta solo di celebrare il passato, ma di creare un prodotto che guardi al futuro, capace di offrire innovazione, eleganza e sostenibilità“.