AGI – Uno studio condotto da ricercatori spagnoli e turchi ha messo in luce un nuovo aspetto della crescente preoccupazione climatica, mettendo in evidenza il ruolo chiave dei batteri Vibrio nell’insorgere di epidemie letali che colpiscono le spugne marine.
I batteri Vibrio, noti per il loro caratteristico movimento vibrante, sono diffusi in ambienti salmastri e marini, sia come nuotatori liberi che come patogeni o simbionti in pesci, crostacei, molluschi e coralli. La loro predilezione per le temperature elevate li rende particolarmente adatti a prosperare nei cambiamenti climatici in corso. Questo studio, pubblicato su Frontiers in Microbiology, ha rivelato che i Vibrio non solo sono legati allo sbiancamento dei coralli, ma giocano anche un ruolo inaspettato nelle epidemie che colpiscono le spugne marine.
Il dottor Manuel Maldonado, uno dei ricercatori coinvolti nello studio, spiega: “Mostriamo che i batteri Vibrio patogeni erano abbondanti negli individui malati della spugna marina pungente scura, durante un’epidemia mortale osservata per la prima volta alla fine del 2021 nel Mar Egeo”.
La spugna marina pungente scura, un organismo marino sessile, è stata oggetto di un’epidemia misteriosa segnalata per la prima volta nella costa turca. La sua diffusione ha attirato l’attenzione del coautore Dr. Fikret Ondes, professore associato presso l’Università di Izmir Katip Celebi, che ha immediatamente coinvolto i colleghi per indagare sulla nuova malattia. Durante le immersioni successive tra agosto e dicembre, i ricercatori hanno studiato 117 spugne marine pungenti scure al largo di Seferihisar sulla costa turca del Mar Egeo. I risultati hanno rivelato che, in individui malati e morenti, erano presenti tre specie di Vibrio: V. fortis, V. owensii e V. gigantis.
“La vibriosi potrebbe essere un’infezione secondaria che peggiora il corso della malattia, ma non è l’agente eziologico primario. Ulteriori ricerche basate sulla metagenomica degli individui malati sono necessarie per risolvere questo”, ha dichiarato Maldonado.
L’osservazione cruciale è stata che la malattia non è stata osservata oltre ottobre, suggerendo un legame diretto con le temperature elevate che caratterizzano il periodo estivo. Gli studiosi speculano che gli stessi patogeni potrebbero aver causato la morte simultanea di coralli d’acqua bassa nel nord dell’Egeo, ma ulteriori studi sono necessari per confermare questa ipotesi.MIl dottor Ezgi Dincturk del Dipartimento di Acquacoltura dell’Università di Izmir Katip Celebi sottolinea: “Il cambiamento climatico sta attualmente influenzando gli ecosistemi marini, compresa la temperatura dell’acqua, e questi cambiamenti sembrano influenzare la dinamica delle malattie nelle spugne e nei loro patogeni”.
La salute delle spugne marine è cruciale per gli ecosistemi marini, poichè contribuiscono alla penetrazione della luce, assorbono e rilasciano nutrienti e fungono da rifugi per una vasta gamma di organismi. Le epidemie di malattie come questa, legate al cambiamento climatico, possono avere impatti significativi sull’equilibrio delicato di questi ecosistemi. Questo studio pone l’accento sulla necessità di affrontare il riscaldamento globale e le sue conseguenze, non solo per la salute del nostro pianeta, ma anche per la sopravvivenza di organismi vitali nei nostri oceani.