AGI – E’ stato presentato oggi l’accordo programmatico tra Ministero della Cultura e Regione Lazio per il restauro di Villa Silvestri Rivaldi e per l’inaugurazione dei giardini panoramici, che dal 15 dicembre al 6 gennaio saranno aperti al pubblico con addobbi natalizi e una vista unica sul Colosseo e sui Fori Imperiali. Costruita tra il 1542 e il 1549 da Eurialo Silvestri su concessione di papa Paolo III, la villa nacque come residenza di rappresentanza affacciata sull’area del Foro, con un programma iconografico che celebrava la storia di Roma e l’ideale di Chiesa madre promosso dal pontefice negli anni della Riforma.
Dopo la morte del proprietario, nel 1566, il complesso passò a famiglie e cardinali di primo piano fino al 1660, quando diventò sede del Pio Istituto Rivaldi per l’accoglienza delle “zitelle mendicanti”. Tra il Novecento e gli anni Trenta iniziò il declino e più volte la villa rischiò la demolizione. Solo negli ultimi decenni si è avviata una riscoperta del sito, grazie agli interventi del Ministero della Cultura e dell’Istituto Centrale per il Restauro. Nel 2024 la Regione Lazio ha acquistato su impulso del presidente Francesco Rocca il complesso dagli ISMA e, nel 2025, con il nuovo accordo siglato con l’Istituto Centrale per il Restauro del Mic, sono ripresi i cantieri scuola e programmate le prime aperture al pubblico, avviando il percorso di recupero definitivo della villa.
“Dopo vent’anni di impegno finalmente restituiamo alla città un luogo straordinario”, ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, inaugurando i lavori di recupero. Rocca ha ricordato il percorso iniziato nel 2001, quando scopri’ l’edificio da giovane amministratore del Santa Maria in Aquiro: “Non ho mai smesso di bussare a sindaci e presidenti di Regione per salvarlo, l’Ente non aveva le risorse e rischiava di andare perduto”.
Il presidente ha definito l’operazione “virtuosa”, spiegando che i 25 milioni dell’acquisto saranno destinati dall’Ente a strutture per anziani: “Un doppio beneficio per la nostra città”. Rocca ha ribadito la missione del progetto: “L’obiettivo è far tornare questo luogo alla fruibilità della comunità: è un pezzo di Roma che per troppi anni è stato sottratto al bene comune”. Rispondendo sulle prossime fasi, Rocca ha aggiunto che il percorso sarà lungo e trasparente: “I tempi sono delicati: il concorso di idee partirà nel 2026”, ha spiegato, precisando che “la vocazione sarà pubblica, una destinazione museale. C’è anche il Grand Tour da riscoprire, ma ci sarà sicuramente chi avrà idee migliori delle mie”. Rocca ha garantito la massima trasparenza del processo: “Ci sarà una gara pubblica, assolutamente trasparente”, e ha concluso: “Deve essere l’idea più bella per restituire alla fruibilità pubblica questo palazzo”.
“E’ molto bello leggere l’entusiasmo sui volti delle restauratrici, dei restauratori, dei tecnici: una passione che ho visto fin dal principio”, ha commentato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, sottolineando come la tenacia del presidente Rocca abbia reso “contagioso” l’impegno per il recupero di Palazzo Rivaldi. Giuli ha parlato di “uno sforzo corale interistituzionale” capace di riaffermare “la forza e la bellezza dell’identità di Roma”, annunciando un concorso di idee per valorizzare un luogo dalla “straordinaria stratificazione storica”. “Noi siamo di passaggio, ma dobbiamo lasciare tracce belle, irreversibili e sempre a disposizione del bene pubblico”, ha concluso il ministro.