• 27 Luglio 2024 5:09

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Il re della maratona è morto in un incidente in Kenya

Feb 12, 2024

AGI – Il primatista mondiale della maratona Kelvin Kiptum è morto in un incidente stradale nell’ovest del Kenya, due mesi prima di tentare a Rotterdam l’impresa di scendere sotto le due ore nella massacrante corsa di 42,195 chilometri. Il 24enne keniano l’8 ottobre scorso a Chicago aveva strappato il record mondiale al connazionale Elid Kipchoge, fermando il cronometro a due ore esatte e 35 secondi, lasciando intendere di poter abbattere un muro che un tempo sembrava invalicabile. Era anche il favorito per vincere l’oro olimpico alle Olimpiadi di Parigi, in agosto. Nella tarda serata di domenica sera Kiptum ha perso il controllo della Toyota Premio che stava guidando vicino a Kaptagat, nella regione di Eldoret in cui si allenano i fondisti. Nello schianto è deceduto anche l’allenatore di Kiptum, l’ex atleta ruandese Gervais Hakizimana. Ferita invece la donna che viaggiava con loro, ricoverata in un ospedale di Eldoret.

La sua comparsa era stata repentina, al punto che in carriera ha disputato solo tre maratone, tutte vinte: a Valencia nel dicembre 2022, a Londra nell’aprile 2023 e a Chicago nell’ottobre scorso. Con il suo fisco asciutto (era alto 1,74 e pesava 60 chili), riusciva sempre ad accelerare nella seconda metà del percorso. Due mesi fa a Monte Carlo il keniano era stato votato miglior atleta mondiale del 2023 insieme a Noah Lyles e a Mondo Duplantis, da una giuria della Federazione internazionale di atletica. Kiptum lascia una moglie e i figli Caleb e Precious, di 7 e 4 anni: il primo era nato quando lui era appena sedicenne. Una famiglia che aveva spesso dovuto sacrificare per essere competitivo: nei quattro mesi prima di una gara li vedeva solo alla domenica quando tornava nel villaggio di Chepsamo, a 40 chilometri da Eldoret, la sua ‘pista’ di allenamento nella Rift Valley. Si dice che negli allenamenti arrivasse a percorrere fino a 290 chilometri alla settimana.

“Mi piacerebbe arrivare là dove nessuno è arrivato”, aveva raccontato di recente a proposito del tentativo di scendere sotto le due ore in Olanda, “se la preparazione andrà nel verso giusto e le condizioni ambientali lo permetteranno, ci proverò. Ambizioso? A ragion veduta”. Il Kenya piange un altro re della maratona 13 anni dopo la scomparsa di Samuel Wanjiru, oro olimpico di Pechino 2008 che nel 2011 mori’ anche lui a soli 24 anni per una caduta dal balcone nella sua casa di Nyahururu, probabilmente durante una lite con la moglie.  

 

AGI – Il primatista mondiale della maratona Kelvin Kiptum è morto in un incidente stradale nell’ovest del Kenya, due mesi prima di tentare a Rotterdam l’impresa di scendere sotto le due ore nella massacrante corsa di 42,195 chilometri. Il 24enne keniano l’8 ottobre scorso a Chicago aveva strappato il record mondiale al connazionale Elid Kipchoge, fermando il cronometro a due ore esatte e 35 secondi, lasciando intendere di poter abbattere un muro che un tempo sembrava invalicabile. Era anche il favorito per vincere l’oro olimpico alle Olimpiadi di Parigi, in agosto. Nella tarda serata di domenica sera Kiptum ha perso il controllo della Toyota Premio che stava guidando vicino a Kaptagat, nella regione di Eldoret in cui si allenano i fondisti. Nello schianto è deceduto anche l’allenatore di Kiptum, l’ex atleta ruandese Gervais Hakizimana. Ferita invece la donna che viaggiava con loro, ricoverata in un ospedale di Eldoret.
La sua comparsa era stata repentina, al punto che in carriera ha disputato solo tre maratone, tutte vinte: a Valencia nel dicembre 2022, a Londra nell’aprile 2023 e a Chicago nell’ottobre scorso. Con il suo fisco asciutto (era alto 1,74 e pesava 60 chili), riusciva sempre ad accelerare nella seconda metà del percorso. Due mesi fa a Monte Carlo il keniano era stato votato miglior atleta mondiale del 2023 insieme a Noah Lyles e a Mondo Duplantis, da una giuria della Federazione internazionale di atletica. Kiptum lascia una moglie e i figli Caleb e Precious, di 7 e 4 anni: il primo era nato quando lui era appena sedicenne. Una famiglia che aveva spesso dovuto sacrificare per essere competitivo: nei quattro mesi prima di una gara li vedeva solo alla domenica quando tornava nel villaggio di Chepsamo, a 40 chilometri da Eldoret, la sua ‘pista’ di allenamento nella Rift Valley. Si dice che negli allenamenti arrivasse a percorrere fino a 290 chilometri alla settimana.

“Mi piacerebbe arrivare là dove nessuno è arrivato”, aveva raccontato di recente a proposito del tentativo di scendere sotto le due ore in Olanda, “se la preparazione andrà nel verso giusto e le condizioni ambientali lo permetteranno, ci proverò. Ambizioso? A ragion veduta”. Il Kenya piange un altro re della maratona 13 anni dopo la scomparsa di Samuel Wanjiru, oro olimpico di Pechino 2008 che nel 2011 mori’ anche lui a soli 24 anni per una caduta dal balcone nella sua casa di Nyahururu, probabilmente durante una lite con la moglie.  
 

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