Sono passati ottant’anni dal rastrellamento del Ghetto ebraico di Roma, il cui ricordo assume ancor più valore in un periodo storico come questo, con Israele messa nuovamente in pericolo dagli attacchi terroristici di Hamas. Il 16 ottobre 1943 dalle ore 5.15 alle 14, nel Ghetto ebraico di Roma più di mille e duecento ebrei furono prelevati dalle loro abitazioni, arrestati e deportati in Polonia, nel campo di concentramento di Auschwitz. Delle mille e ventitré persone effettivamente deportate, tornarono a Roma solo in sedici. Il rastrellamento del Ghetto avvenne con il supporto delle truppe fasciste dell’Rsi e rappresenta una delle pagine più brutte della storia d’Italia.
Oggi saranno commemorate le vittime di quell’orrore, primo passo che ha portato alla Shoah. Le celebrazioni avranno luogo fino alle 21 di stasera, in un ghetto ebraico blindato. Con la guerra in medio oriente tra Israele e Hamas, la celebrazione del ricordo sarà svolta con la massima sicurezza, dal momento che il riaccendersi delle tensioni internazionali ha fatto tornare anche nel nostro paese il rischio attentati di matrice jihadista. I ministri Piantedosi e Tajani — alla Festa dell’ottimismo del Foglio — hanno rassicurato spiegando come in Italia, al momento, non ci sia il rischio di attentati. Il Viminale nei giorni scorsi ha aumentato la sicurezza dei luoghi pubblici e nel corso della giornata sarà mantenuta la massima allerta, anche e soprattutto vista la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La giornata di commemorazione si è aperta con la deposizione di una corona d’alloro al Tempio Maggiore Ebraico, in Lungotevere de’ Cenci da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Il primo cittadino sui social ha spiegato come in quell’occasione “il nazifascismo mostrò il suo volto più spietato. Oggi più che mai questo importante anniversario diventa significativo. Da parte di tutti è doveroso tenere viva la memoria”. L’evento principale sarà alle 17.30, con l’inizio della marcia della Memoria. Un corteo inizierà una camminata dal Campidoglio fino a Portico d’Ottavia, dove anche il presidente della Repubblica poserà una corona d’alloro. Saranno presenti anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della comunità ebraica della Capitale Victor Fadlun e il rabbino capo di Roma Riccardo Segni.
Quello di oggi sarà un momento di ricordo per tutte le vittime del rastrellamento, ma sicuramente ci sarà spazio anche per ribadire la solidarietà della comunità ebraica di Roma a Israele, colpito una settimana fa da un attacco senza precedenti da parte dell’organizzazione terroristica Hamas. Saranno dispiegati più agenti delle forze dell’ordine e tutto il quartiere del ghetto sarà presidiato costantemente. Ci saranno ingressi provvisti di metal detector e agenti della digos e dell’antiterrorismo. Sicurezza rafforzata per l’incolumità degli ebrei residenti a Roma: dopo quanto accaduto in Francia — con un professore ucciso al suono di “Allah Akbar” e un week end di allarme bomba in più punti di Parigi — resta allerta massima anche in Italia.