• 5 Maggio 2024 14:53

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Il primo squillo italiano al Giro è di Jonathan Milan

Mag 7, 2023

AGI – Alla sua prima partecipazione al Giro d’Italia, Jonathan Milan fa subito centro conquistando la seconda frazione della corsa rosa 2023, la Teramo-San Salvo di 202 chilometri. Il friulano della Bahrain-Victorious, campione olimpico su pista a Tokyo con il quartetto e rivale di Filippo Ganna nell’inseguimento individuale, ha sbaragliato la concorrenza nel primo arrivo allo sprint, dando vita a una progressione irresistibile negli ultimi 200 metri e imponendosi nettamente sull’olandese David Dekker (Team Arke’a Samsic) e sull’australiano Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck).

Per il 22enne di Tolmezzo, al quarto successo tra i professionisti e al secondo in stagione, si tratta anche della prima affermazione in una prova del World Tour: “Ha un sapore speciale, sono incredulo – ha commentato Milan -, non potevo aspettarmi di meglio. Sapevo di avere una buona condizione e nel finale ho pensato solo a seguire i miei compagni. Sono contentissimo”. La prima frazione in linea è vissuta sulla fuga di Stefano Gandin (Team Corratec-Selle Italia), Mattia Bais (EOLO-Kometa), Alessandro Verre (Team Arke’a Samsic), Thomas Champion (Cofidis) e Paul Lapeira (AG2R Citroen Team)

Evasi dal gruppo al chilometro zero, i primi coraggiosi dell’edizione 2023 sono rimasti in avanscoperta per 164 chilometri e raggiunti quando ne mancavano 38 all’arrivo, quando Lapeira aveva ormai racimolato i punti necessari per indossare la maglia azzurra di miglior scalatore. A 3700 metri dall’arrivo una brutta caduta ha coinvolto Hoole e Tusveld frazionando il gruppo e facendo perdere secondi preziosi a Geoghegan Hart, McNulty e Vine.

Nessun problema invece per la maglia rosa Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) che ha tagliato il traguardo nel drappello principale: “C’è stato un contatto nelle prime posizioni e un mio compagno è stato spinto, ma ci siamo salvati. Sono orgoglioso di vestire questa maglia”. Domani la terza tappa: 216 km da Vasto a Melfi, con 1400 metri di dislivello. Tracciato particolarmente nervoso nel finale e rettilineo conclusivo al 5% di pendenza.  

AGI – Alla sua prima partecipazione al Giro d’Italia, Jonathan Milan fa subito centro conquistando la seconda frazione della corsa rosa 2023, la Teramo-San Salvo di 202 chilometri. Il friulano della Bahrain-Victorious, campione olimpico su pista a Tokyo con il quartetto e rivale di Filippo Ganna nell’inseguimento individuale, ha sbaragliato la concorrenza nel primo arrivo allo sprint, dando vita a una progressione irresistibile negli ultimi 200 metri e imponendosi nettamente sull’olandese David Dekker (Team Arke’a Samsic) e sull’australiano Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck).
Per il 22enne di Tolmezzo, al quarto successo tra i professionisti e al secondo in stagione, si tratta anche della prima affermazione in una prova del World Tour: “Ha un sapore speciale, sono incredulo – ha commentato Milan -, non potevo aspettarmi di meglio. Sapevo di avere una buona condizione e nel finale ho pensato solo a seguire i miei compagni. Sono contentissimo”. La prima frazione in linea è vissuta sulla fuga di Stefano Gandin (Team Corratec-Selle Italia), Mattia Bais (EOLO-Kometa), Alessandro Verre (Team Arke’a Samsic), Thomas Champion (Cofidis) e Paul Lapeira (AG2R Citroen Team)
Evasi dal gruppo al chilometro zero, i primi coraggiosi dell’edizione 2023 sono rimasti in avanscoperta per 164 chilometri e raggiunti quando ne mancavano 38 all’arrivo, quando Lapeira aveva ormai racimolato i punti necessari per indossare la maglia azzurra di miglior scalatore. A 3700 metri dall’arrivo una brutta caduta ha coinvolto Hoole e Tusveld frazionando il gruppo e facendo perdere secondi preziosi a Geoghegan Hart, McNulty e Vine.
Nessun problema invece per la maglia rosa Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) che ha tagliato il traguardo nel drappello principale: “C’è stato un contatto nelle prime posizioni e un mio compagno è stato spinto, ma ci siamo salvati. Sono orgoglioso di vestire questa maglia”. Domani la terza tappa: 216 km da Vasto a Melfi, con 1400 metri di dislivello. Tracciato particolarmente nervoso nel finale e rettilineo conclusivo al 5% di pendenza.  

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