AGI – In 80mila in Italia e in 250mila nel mondo si sono seduti a tavola per vivere insieme la festa più bella dell’anno con la comunità di Sant’Egidio.
“Volontari insieme a senza dimora, anziani soli, famiglie in difficoltà, rifugiati venuti con i corridoi umanitari – ha spiegato il fondatore Andrea Riccradi – In tanti nella basilica di Santa Maria in Trastevere, dove è nata la tradizione del pranzo di Natale con i poveri. Numerosi eppure in grande armonia, quella di tavole addobbate a festa, sorrisi, abbracci e regali personalizzati. Una famiglia dove si vince la solitudine e quindi si diventa tutti più ricchi. Ma il mondo, cosi’ come dovrebbe essere vissuto sempre, si è visto, nel giorno di Natale. Un forte messaggio di pace e di solidarietà. Per quasi due ore hanno parlato e fatto festa con il menu’ della tradizione: lasagne, polpettone, lenticchie e panettone”.
“Questa tavola vince la solitudine ma è anche una proposta alla nostra società perché diventi più fraterna e accogliente”, è l’invito di Andrea Riccardi, che ha partecipato al pranzo. Perché, come ha commentato il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, “insieme alle porte della basilica, si sono aperte anche le porte di tanti cuori, di tutte quelle persone, tra cui molti giovani, che oggi si occupano di chi ha bisogno”.
numero solidale 45586 per donare 2 euro via sms
Alla fine del pranzo, al momento dei saluti, il parroco di Santa Maria in Trastevere, don Marco Gnavi, ha presentato alcuni ospiti. Come Gemma, siriana, venuta con i corridoi umanitari: “In questo momento è importante sperare e pregare per la pace nel mondo”.
Antonino, siciliano, da tanti anni a Roma: “Ho vissuto per strada, sono stato aiutato a trovare una casa e ora sostengo chi è in difficoltà”. E il piccolo Ali’, venuto da Gaza insieme alla sua zia, che in perfetto italiano ha detto, convinto: “Mi piace questa tavola!”.
Il pranzo nella basilica ha visto la presenza anche del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Per me è un grande onore stare qui. È un momento bellissimo, con persone che hanno bisogno di sentire la città vicina, una città che non vuole lasciare indietro nessuno, dove tutti stanno meglio, non solo le persone che vengono aiutate, ma anche chi aiuta.” .
“Insieme – ha commentato alla fine don Gnavi – abbiamo vissuto la realtà di un popolo senza confini, che ritrova la speranza e costruisce un futuro di pace”. Tutti i pranzi di Sant’Egidio sono realizzati grazie al sostegno gratuito dei volontari e al numero solidale 45586 (attivo fino al 29 dicembre). Numerose le iniziative in programma anche nei prossimi giorni, per tutto il periodo natalizio, con distribuzione di pasti e regali anche nelle carceri, come a Roma, il 26 dicembre, a Rebibbia e a Regina Coeli.