AGI – L’economia Usa ha nuovamente accelerato – e ben oltre le attese – nel secondo trimestre, raggiungendo un tasso annualizzato del 2,8%, rispetto all’1,4% del primo trimestre, secondo la prima stima diffusa dal Dipartimento del Commercio. Gli analisti si aspettavano un’accelerazione della crescita, ma più modesta, pari al 2% per il periodo tra aprile e giugno. Il Dipartimento del Commercio spiega questa accelerazione della crescita con un “aumento della spesa dei consumatori sia per i beni che per i servizi” e con un “aumento degli investimenti privati nelle scorte”.
La lettura del Pil ha registrato un raffreddamento delle pressioni inflazionistiche poiché tutte le componenti prezzi dell’indice hanno valori inferiori al 3%, lasciando così intatte le aspettative di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed.
Nel dettaglio, il deflatore ha mostrato che l’inflazione é aumentata del 2,3% nel secondo trimestre, un forte calo rispetto al tasso del 3,1% visto nel primo trimestre e al di sotto del 2,6% previsto. L’indicatore dell’inflazione preferito dalla Federal Reserve, l’indice dei prezzi Pce, sara’ pubblicato domani e dovrebbe confermare un allentamento delle pressioni inflazionistiche.
I dati di oggi sono una buona notizia per il presidente Joe Biden, ma ancora di più per la vicepresidente, Kamala Harris, che ora é la candidata democratica alle presidenziali del 5 novembre e vuole fare della buona performance dell’economia uno dei suoi argomenti principali. D’altro canto, pero’, potrebbero preoccupare gli investitori, che sperano che i segnali di rallentamento dell’economia a stelle e strisce si moltiplichino e che la Fed inizi a tagliare i tassi nella riunione di settembre, l’ultima prima delle elezioni presidenziali.