• 27 Gennaio 2025 5:47

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Il piano per gli incentivi auto europei: l’UE ci riflette

Gen 26, 2025

L’eliminazione dei motori a combustione entro il 2035 è un obiettivo ambizioso dell’Unione Europea, che mira dritto e con determinazione a ridurre l’impatto ambientale all’interno dei suoi confini limitando l’uso di questa tecnologia nel mondo delle quattro ruote. Tuttavia, il raggiungimento di questo target necessita di un approccio coordinato e incentivi efficaci per accelerare l’adozione dei veicoli elettrici. Intanto, si vocifera da più parti la possibilità di introdurre degli incentivi di tipo europeo, che andrebbero a sostituire quelli nazionali. Vediamo meglio.

L’ecobonus nazionale a rischio

L’ecobonus, che in Italia non è previsto per il 2025 mentre i fondi del 2024 sono andati esauriti, ha svolto un ruolo fondamentale nella iniziale diffusione delle auto elettriche (anche se in Italia la quota di mercato si è fermata al 4%). In ogni caso, la sua mancanza rischia di rallentare la transizione verso la mobilità “green“, rendendo necessario un intervento a livello comunitario. In questo contesto, l’Unione Europea sta considerando di introdurre incentivi per l’acquisto di BEV che non siano più a carico dei singoli stati membri, ma bensì comunitari. Questa proposta riflette una visione più ampia e coordinata della politica di incentivazione, con l’obiettivo di superare le differenze tra i singoli paesi e di realizzare un mercato più uniforme per i veicoli elettrici.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha proposto di istituire incentivi armonizzati a livello europeo, riconoscendo la necessità di sostenere le Case automobilistiche europee in un momento di difficoltà. Questa proposta è stata accolta positivamente dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. L’armonizzazione degli incentivi rappresenta un cambiamento significativo rispetto alle politiche nazionali, che spesso risultano disomogenee e meno efficaci nel promuovere una transizione su larga scala. Gli incentivi europei dovrebbero essere declinati in maniera diversa nei vari paesi dell’Unione, ma con l’obiettivo comune di dare una scossa al mercato e di accelerare l’adozione dei veicoli elettrici.

Le conferme che arrivano dall’UE

La vicepresidente della Commissione Europea, Teresa Ribera Rodríguez, ha confermato l’importanza di sviluppare un piano in prospettiva europea, sottolineando la necessità di evitare una competizione tra i diversi modelli nazionali. Le soluzioni adottate negli anni sono state molteplici, dagli incentivi a fondo perduto a quelli legati al prezzo di listino dell’auto, dagli sgravi fiscali per i privati a quelli per le aziende. Ribera mette in guardia contro il rischio di creare “gare in cui si mettono a confronto i diversi modelli nazionali“.

In questo scenario emergono anche le preoccupazioni sulla competitività dei costruttori europei, rispetto a quelli cinesi. La transizione verso la mobilità alla spina potrebbe favorire i produttori di altri Paesi, se le Case automobilistiche europee non riuscissero a soddisfare la domanda in termini di quantità e qualità. Per questa ragione, è necessario un “attento bilanciamento” tra l’accelerazione del processo di elettrificazione e la capacità dei costruttori europei di fornire le vetture necessarie. Il rischio è che, per assurdo, gli incentivi europei finiscano per favorire proprio i costruttori asiatici (in particolare cinesi), se questi ultimi saranno più competitivi in termini di prezzo e di disponibilità. Vedremo se le divergenze nazionali verranno appianate a livello comunitario, considerando che l’obiettivo da raggiungere è comune a tutti quanti i membri dell’UE.

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