Il mercato delle quattro ruote italiano ha registrato, nel corso degli ultimi anni, l’arrivo e la forte espansione di diversi nuovi player. Molti di questi sono spesso catalogati come “auto cinesi” in quanto brand che già operavano in Cina e oggi impegnati in un programma di espansione in Europa oppure perché marchi oggi di proprietà, anche solo in parte, di aziende cinesi. Si tratta di un trend sempre più forte che caratterizza il mercato e che, di fatto, cambia gli equilibri tra le varie Case presenti nel nostro Paese. Con il 2025 ormai quasi terminato, è il momento giusto per fare il punto della situazione e analizzare l’andamento delle vendite delle principali aziende che possono essere abbinate alla definizione di “auto cinese”.
Un 2025 in forte crescita
Un ruolo di primo piano sul mercato lo ricopre oggi BYD che, in poco più di un anno dal debutto, si è ritagliata uno spazio da protagonista in Italia. I dati UNRAE aggiornati a fine novembre 2025, infatti, confermano i numeri della Casa cinese, che punta a diventare una delle leader globali del mercato delle quattro ruote. Nel corso del 2025, infatti, BYD ha raggiunto 20.275 unità immatricolate con una quota di mercato dell’1,43%.
Tra le protagoniste del mercato italiano troviamo anche Omoda & Jaecoo, azienda del Gruppo Chery che opera in Europa con due brand dalle caratteristiche ben distinte con l’obiettivo di occupare diversi segmenti di mercato. Nel corso del 2025, Omoda & Jaecoo ha raggiunto 12.987 unità immatricolate con un market share dello 0,94%.
Tra le aziende di maggior successo sul mercato italiano in questo 2025 c’è, senza dubbio, MG Motor, protagonista di una crescita record in termini di immatricolazioni. Lo storico brand inglese è di proprietà di SAIC Motor, una delle principali aziende automotive in Cina. Nel corso dell’anno che si avvia alla conclusione, MG Motor ha toccato quota 46.627 unità immatricolate con un incremento del 28% rispetto all’anno precedente. Il market share è oggi del 3,29%.
Un altro brand che si sta ritagliando uno spazio da protagonista del mercato, puntando su modelli economici ma non per questo poco interessanti, è Leapmotor che opera in Europa con una joint venture con Stellantis (che detiene il 51% di Leapmotor International). Il 2025 è stato un anno molto positivo per il brand che ha già raggiunto 5.075 unità vendute e una quota di mercato dello 0,36%.
Non sempre i costruttori cinesi riescono a ritagliarsi un ruolo da protagonisti in Italia. In crescita c’è anche DFSK, parte del gruppo Seres, che ha totalizzato 1.069 esemplari venduti con un incremento del 119% e un market share dello 0,08%. È il caso di LYNK & CO che oggi è in calo del 39% rispetto all’anno scorso con appena 598 unità immatricolate e una quota di mercato dello 0,04%.
Le italiane con legami in Cina
Ci sono poi aziende italiane con legami molto stretti con la Cina. Un caso su tutte è DR Motor, azienda completamente italiana ma che può contare su partnership strategiche con vari costruttori cinesi. Il Gruppo DR (considerando tutti i marchi presenti sul mercato) ha totalizzato 24.499 unità immatricolate con un incremento del 3,27% rispetto allo scorso anno e una quota di mercato dell’1,76%. Sulla stessa linea troviamo EMC, che sfrutta partnership di lungo corso con aziende cinesi. Nel 2025 ha già venduto 2.807 unità con un market share dello 0,2%.
Una crescita continua
La definizione di “auto cinese” si presta a tante diverse interpretazioni. Volendo considerare esclusivamente le Case direttamente collegate a Gruppi cinesi, i brand attivi sul mercato in Italia oggi superano il 6% di quota di mercato. Aggiungendo anche le aziende italiane legate a partner cinesi per progettazione e produzione, invece, il “peso” arriva a sfiorare il 10%. Nel corso dei prossimi anni, molto probabilmente, queste percentuali sono destinate a salire.