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Il Papa proclama Santa Madre Teresa: l’unico criterio è l’amore gratuito

Set 4, 2016

La sua missione nelle periferie delle citt e nelle periferie esistenziali permane ai nostri giorni come testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai pi poveri tra i poveri. Oggi consegno questa emblematica figura di donna e di consacrata a tutto il mondo del volontariato: lei sia il vostro modello di santit!. L’omelia di Francesco alla messa di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta davanti ad una folla sconfinata – e in diretta mondiale con 120 stazioni tv collegate – un “tracciato” di come la vita della piccola suora albanese sia l’essenza stessa della pastorale della Chiesa cattolica, e in particolare del suo pontificato, ispirato a misericordia e prossimit agli ultimi.

Questa instancabile operatrice di misericordia ci aiuti a capire sempre pi che l’unico nostro criterio di azione l’amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione. Portiamo nel cuore il suo sorriso e doniamolo a quanti incontriamo nel nostro cammino, specialmente a quanti soffrono. Apriremo cos orizzonti di gioia e di speranza a tanta umanit sfiduciata e bisognosa di comprensione e di tenerezza.

Dentro le parole dell’omelia del Papa c’ il richiamo al concetto fondamentale che la Chiesa non una organizzazione umanitaria, e che la vita va sempre difesa, a partire da quella del nascituro: Madre Teresa, in tutta la sua esistenza, stata generosa dispensatrice della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. Si impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che chi non ancora nato il pi debole, il pi piccolo, il pi misero. Si chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignit che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perch riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini della povert creata da loro stessi. La misericordia stata per lei il “sale” che dava sapore a ogni sua opera, e la “luce” che rischiarava le tenebre di quanti non avevano pi neppure lacrime per piangere la loro povert e sofferenza”.

“Traduciamo in azioni le nostre preghiere”

C’ una eredit forte, quindi, che resta per il mondo, e per la Chiesa: Siamo dunque chiamati a tradurre in concreto ci che invochiamo nella preghiera e professiamo nella fede. Non esiste alternativa alla carit: quanti si pongono al servizio dei fratelli, bench non lo sappiano, sono coloro che amano Dio. La vita cristiana, tuttavia, non un semplice aiuto che viene fornito nel momento del bisogno. Se fosse cos sarebbe certo un bel sentimento di umana solidariet che suscita un beneficio immediato, ma sarebbe sterile perch senza radici. L’impegno che il Signore chiede, al contrario, quello di una vocazione alla carit con la quale ogni discepolo di Cristo mette al suo servizio la propria vita, per crescere ogni giorno nell’amore. Per il Papa oggi quella folla che andava dietro Ges rappresentata dal vasto mondo del volontariato: “Quanti cuori i volontari confortano! Quante mani sostengono; quante lacrime asciugano; quanto amore riversato nel servizio nascosto, umile e disinteressato! Questo lodevole servizio d voce alla fede ed esprime la misericordia del Padre che si fa vicino a quanti sono nel bisogno. E’ un impegno che richiede grande forza e determinazione: La sequela di Ges un impegno serio e al tempo stesso gioioso; richiede radicalit e coraggio per riconoscere il Maestro divino nel pi povero e mettersi al suo servizio. Per questo, i volontari che servono gli ultimi e i bisognosi per amore di Ges non si aspettano alcun ringraziamento e nessuna gratifica, ma rinunciano a tutto questo perch hanno scoperto il vero amore. Come il Signore mi venuto incontro e si chinato su di me nel momento del bisogno, cos anch’io vado incontro a Lui e mi chino su quanti hanno perso la fede o vivono come se Dio non esistesse, sui giovani senza valori e ideali, sulle famiglie in crisi, sugli ammalati e i carcerati, sui profughi e immigrati, sui deboli e indifesi nel corpo e nello spirito, sui minori abbandonati a s stessi, cos come sugli anziani lasciati soli. Dovunque ci sia una mano tesa che chiede aiuto per rimettersi in piedi, l deve esserci la nostra presenza e la presenza della Chiesa che sostiene e dona speranza. E un ricordo del suo impegno verso chi ha le leve del potere nel mondo, a partire dalla guerre: Ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perch riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini (parola ripetuta due volte, ndr) della povert creata da loro stessi.

Formula in latino

Prima dell’omelia Il Papa ha pronunciato la formula di canonizzazione e iscritto nell’albo dei santimadre Teresa di Calcutta, al secolo: Gonxha Agnes Bojaxhiu(1910-1997). Papa Bergoglio ha letto la formula in latino e subito dopo c’ stato un applauso da parte dei fedeli. Subito dopo sono state collocate accanto all’altare le reliquie della nuova santa, poi incensate.

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