AGI – “È una crudeltà. Una terribile mancanza di umanità”. Papa Francesco sul volo verso Marsiglia, risponde a un giornalista sulla situazione dei continui sbarchi di migranti a Lampedusa e in altri punti di approdo. Guardando poi una foto di un piccolo migrante a Lampedusa il Pontefice ha aggiunto commosso: “Li tengono nei lager libici e poi li buttano a mare”. Sarà un viaggio storico come quello a Lampedusa? “Credo di sì. Spero di avere il coraggio di dire tutto quello che voglio dire”, ha concluso il Papa.
“Ci troviamo di fronte a un bivio di civiltà“, ha detto il Pontefice arrivato a Marsiglia al Memoriale dedicato ai marinai e ai migranti dispersi in mare per un momento di raccoglimento con i leader religiosi. “Davanti a noi si pone un bivio: da una parte la fraternità, che feconda di bene la comunità umana; dall’altra l’indifferenza, che insanguina il Mediterraneo”, ha sottolineato Francesco che ha menzionato il libro-testimonianza “Fratellino”, dove il protagonista, alla fine del travagliato viaggio che lo porta dalla Repubblica di Guinea all’Europa, afferma: “Quando ti siedi sopra il mare sei a un bivio. Da una parte la vita, dall’altra la morte. Lì non ci sono altre uscite”.
“Troppe persone in fuga da conflitti, povertà e calamità ambientali – ha proseguito – trovano tra le onde del Mediterraneo il rifiuto definitivo alla loro ricerca di un futuro migliore”. E così questo splendido mare è diventato un enorme cimitero, dove molti fratelli e sorelle sono privati persino del diritto di avere una tomba, e a venire seppellita è solo la dignità umana”.
E ancora: “Non possiamo rassegnarci a vedere esseri umani trattati come merce di scambio, imprigionati e torturati in modo atroce; non possiamo più assistere ai drammi dei naufragi, dovuti a traffici odiosi e al fanatismo dell’indifferenza. Le persone che rischiano di annegare quando vengono abbandonate sulle onde devono essere soccorse. È un dovere di umanità – ha concluso il Papa – è un dovere di civiltà!”.