AGI – Bussando tre volte ai battenti di metallo, Papa Francesco ha aperto questa mattina la Porta Santa presso il carcere di Rebibbia, a Roma. “Ho voluto che ognuno di noi avesse la possibilità di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude”, ha detto, subito prima, il pontefice. La porta è quella della Chiesa del Padre Nostro, attigua all’istituto di pena. Subito dopo Bergoglio è entrato nella chiesa, accompagnato da monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma per l’ambito della diaconia della carità e due agenti di custodia. Presenti molti fedeli e anche il ministro della giustizia, Nordio, e il capo del Dap Giovanni Russo.
“La speranza non delude mai”, bisogna “spalancare le porte del cuore alla speranza” anche “nelle situazioni più difficili”. “Ognuno sa come farlo” quindi “tenere la mano alla corda che regge l’ancora che è la speranza”, anche se è faticoso e “la corda fa male alle mani”. Vi “auguro molta pace, bi auguro un grande giubileo. Tutti i giorni prego per voi, davvero, tutti i giorni prego per voi”. Lo ha detto Papa Francesco ai detenuti del carcere di Rebibbia, nell’omelia della messa celebrata dopo l’apertura della Porta Santa presso il carcere romano.