• 28 Marzo 2024 19:49

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Il Newcastle in Champions, le gazze saudite sfidano le ‘Big Six’

Mag 23, 2023

AGI – Il Newcastle United si è qualificato per la Champions League dopo vent’anni, regalando alla proprietà saudita la prima gioia. Alle Magpies, le gazze, è bastato il pareggio in casa per 0-0 con il Leicester per prenotare un posto nell’elite europea del calcio a una giornata dalla fine della Premier League. 

La squadra di Eddie Howe, terza in classifica, ha celebrato il traguardo in un St.James’ Park grondante di orgoglio per aver scalfito l’oligopolio delle Big Six: oltre al Tottenham potrebbe essere il Liverpool, quinto e staccato di tre punti dallo United che ha anche una partita in meno, a restare fuori dalla Champions. Il 45enne tecnico ex Bournemouth e i suoi giocatori hanno compiuto un lungo giro d’onore dopo il fischio finale, raccogliendo l’ovazione della Toon Army. 

In 18 mesi Howe, subentrato in corsa a Steve Bruce, ha prima pilotato i bianconeri dai bassifondi della Premier a un confortevole 11esimo posto e poi li ha trasformati in una potenza calcistica. Il ‘carburante’ della rinascita sono stati i petroldollari del Pif, il fondo sovrano saudita che nell’ottobre 2021 ha rilevato il club del nord dell’Inghilterra dal magnate inglese Mike Ashley. 

Il fondo che fa capo direttamente al principe ereditario Mohammad bin Salman ha finanziato campagne acquisti generose ma mirate, con 210 milioni di sterline utilizzati per gli acquisti di Kieran Trippier, Chris Wood, Bruno Guimaraes, Dan Burn e Matt Targett a gennaio, e di Nick Pope, Sven Botman e Alexander Isak l’estate scorsa.

Quest’anno le Magpies erano anche riuscite a centrare la loro prima finale di Coppa dal 1999, quella di Carabao Cup, persa contro gli arci-rivali del Manchester United. La tifoseria delle ‘gazze’ è in piena luna di miele e i 52mila posti del St.James Park hanno fatto registrare ripetuti ‘sold out’: un entusiasmo che sulle rive del Tyne non si vedeva dagli anni del Newcastle dell’idolo-tifoso Alain Shearer e Bellamy con Bobby Robson in panchina.

Risalgono a quell’epoca le ultime due partecipazioni alla Champions: nel 2002/03 le Magpies furono inserite con Juventus, Feyenoord e Dinamo Kiev e riuscirono a superare il girone perdendo le prime tre partite ma vincendo tutte le altre. L’anno dopo non la spuntarono con Barcellona e Inter ma, retrocesse in Coppa Uefa, arrivarono in semifinale dove furono eliminate
dal Marsiglia.

Per il futuro i più ottimisti guardano all’ascesa del Manchester City, il club dominatore della Premier che fu comprato nell’agosto 2008 da Sheikh Mansour e vinse il campionato quattro anni dopo. Il Newcastle, però, nonostante il patrimonio da 430 miliardi di euro del fondo Pif, ha scelto una linea cauta, senza spese folli. L’orizzonte per la conquista della Premier League è di 5-10 anni, ha spiegato la comproprietaria, Amanda Staveley.

 

 

AGI – Il Newcastle United si è qualificato per la Champions League dopo vent’anni, regalando alla proprietà saudita la prima gioia. Alle Magpies, le gazze, è bastato il pareggio in casa per 0-0 con il Leicester per prenotare un posto nell’elite europea del calcio a una giornata dalla fine della Premier League. 
La squadra di Eddie Howe, terza in classifica, ha celebrato il traguardo in un St.James’ Park grondante di orgoglio per aver scalfito l’oligopolio delle Big Six: oltre al Tottenham potrebbe essere il Liverpool, quinto e staccato di tre punti dallo United che ha anche una partita in meno, a restare fuori dalla Champions. Il 45enne tecnico ex Bournemouth e i suoi giocatori hanno compiuto un lungo giro d’onore dopo il fischio finale, raccogliendo l’ovazione della Toon Army. 
In 18 mesi Howe, subentrato in corsa a Steve Bruce, ha prima pilotato i bianconeri dai bassifondi della Premier a un confortevole 11esimo posto e poi li ha trasformati in una potenza calcistica. Il ‘carburante’ della rinascita sono stati i petroldollari del Pif, il fondo sovrano saudita che nell’ottobre 2021 ha rilevato il club del nord dell’Inghilterra dal magnate inglese Mike Ashley. 
Il fondo che fa capo direttamente al principe ereditario Mohammad bin Salman ha finanziato campagne acquisti generose ma mirate, con 210 milioni di sterline utilizzati per gli acquisti di Kieran Trippier, Chris Wood, Bruno Guimaraes, Dan Burn e Matt Targett a gennaio, e di Nick Pope, Sven Botman e Alexander Isak l’estate scorsa.
Quest’anno le Magpies erano anche riuscite a centrare la loro prima finale di Coppa dal 1999, quella di Carabao Cup, persa contro gli arci-rivali del Manchester United. La tifoseria delle ‘gazze’ è in piena luna di miele e i 52mila posti del St.James Park hanno fatto registrare ripetuti ‘sold out’: un entusiasmo che sulle rive del Tyne non si vedeva dagli anni del Newcastle dell’idolo-tifoso Alain Shearer e Bellamy con Bobby Robson in panchina.
Risalgono a quell’epoca le ultime due partecipazioni alla Champions: nel 2002/03 le Magpies furono inserite con Juventus, Feyenoord e Dinamo Kiev e riuscirono a superare il girone perdendo le prime tre partite ma vincendo tutte le altre. L’anno dopo non la spuntarono con Barcellona e Inter ma, retrocesse in Coppa Uefa, arrivarono in semifinale dove furono eliminate dal Marsiglia.
Per il futuro i più ottimisti guardano all’ascesa del Manchester City, il club dominatore della Premier che fu comprato nell’agosto 2008 da Sheikh Mansour e vinse il campionato quattro anni dopo. Il Newcastle, però, nonostante il patrimonio da 430 miliardi di euro del fondo Pif, ha scelto una linea cauta, senza spese folli. L’orizzonte per la conquista della Premier League è di 5-10 anni, ha spiegato la comproprietaria, Amanda Staveley.
 
 

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