AGI – Reduce dal duro ko interno con la Fiorentina prima della sosta, il Napoli rialza subito la testa e passa in trasferta sul campo dell’Hellas Verona. Al Bentegodi, nonostante l’assenza di Osimhen, finisce 3-1 per gli azzurri: decisivo il sigillo personale e i due assist di Politano per la doppietta di Kvaratskhelia, mentre ai gialloblu serve a poco il lampo di Lazovic.
Con questo successo la squadra di Garcia agguanta momentaneamente Juve e Fiorentina a 17 punti, mentre gli uomini di Baroni, al quarto ko negli ultimi cinque turni, restano fermi a quota 8. I padroni di casa partono forte e nel giro di pochi secondi conquistano due corner, arrivando prima alla conclusione con il colpo di testa di Dawidowicz, poi con quello di Magnani, parati entrambi da Meret.
I partenopei non si spaventano, aumentano a poco a poco la pressione e a ridosso della mezz’ora sbloccano con Politano: l’esterno azzurro si fa trovare pronto sul cross di Raspadori, firmando al volo l’1-0 ospite.
I gialloblu timidamente provano a reagire, ma sul finire di prima frazione arriva il raddoppio campano: Kvaratskhelia sfrutta l’assist proprio di Politano in contropiede e di mancino beffa Montipò per il 2-0. A inizio ripresa, grazie a un’altra ripartenza, il Napoli chiude con larghissimo anticipo il discorso: è di nuovo Politano a pescare Kvaratskhelia in campo aperto, il georgiano stavolta rientra sul destro e realizza la sua doppietta personale.
Il Verona comunque prova a crederci e al 60′ accorcia un pochino le distanze con Lazovic, che approfitta di una deviazione fortuita di Di Lorenzo per battere Meret nel cuore dell’area. Il match s’infiamma e la squadra di Baroni ritrova morale e fiducia, spaventando ancora gli avversari al 73′ con un tentativo di Bonazzoli, respinto molto bene da Meret. Dall’altra parte invece le conclusioni di Cajuste e Simeone non inquadrano di poco lo specchio della porta. Nel finale i padroni di casa non riescono più a spingere e soltanto entrando nel recupero si fanno rivedere con Faraoni, il cui esterno destro dal limite sibila a centimetri dal palo.
AGI – Reduce dal duro ko interno con la Fiorentina prima della sosta, il Napoli rialza subito la testa e passa in trasferta sul campo dell’Hellas Verona. Al Bentegodi, nonostante l’assenza di Osimhen, finisce 3-1 per gli azzurri: decisivo il sigillo personale e i due assist di Politano per la doppietta di Kvaratskhelia, mentre ai gialloblu serve a poco il lampo di Lazovic.
Con questo successo la squadra di Garcia agguanta momentaneamente Juve e Fiorentina a 17 punti, mentre gli uomini di Baroni, al quarto ko negli ultimi cinque turni, restano fermi a quota 8. I padroni di casa partono forte e nel giro di pochi secondi conquistano due corner, arrivando prima alla conclusione con il colpo di testa di Dawidowicz, poi con quello di Magnani, parati entrambi da Meret.
I partenopei non si spaventano, aumentano a poco a poco la pressione e a ridosso della mezz’ora sbloccano con Politano: l’esterno azzurro si fa trovare pronto sul cross di Raspadori, firmando al volo l’1-0 ospite.
I gialloblu timidamente provano a reagire, ma sul finire di prima frazione arriva il raddoppio campano: Kvaratskhelia sfrutta l’assist proprio di Politano in contropiede e di mancino beffa Montipò per il 2-0. A inizio ripresa, grazie a un’altra ripartenza, il Napoli chiude con larghissimo anticipo il discorso: è di nuovo Politano a pescare Kvaratskhelia in campo aperto, il georgiano stavolta rientra sul destro e realizza la sua doppietta personale.
Il Verona comunque prova a crederci e al 60′ accorcia un pochino le distanze con Lazovic, che approfitta di una deviazione fortuita di Di Lorenzo per battere Meret nel cuore dell’area. Il match s’infiamma e la squadra di Baroni ritrova morale e fiducia, spaventando ancora gli avversari al 73′ con un tentativo di Bonazzoli, respinto molto bene da Meret. Dall’altra parte invece le conclusioni di Cajuste e Simeone non inquadrano di poco lo specchio della porta. Nel finale i padroni di casa non riescono più a spingere e soltanto entrando nel recupero si fanno rivedere con Faraoni, il cui esterno destro dal limite sibila a centimetri dal palo.