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Il monito di Draghi: tenere conto «dei bisogni e dei timori» degli europei

Set 13, 2016

Con un discorso spiccatamente politico, il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha tracciato la linea del futuro dell’Unione europea nel dopo-Brexit. Nell’imminenza del vertice del fine settimana a Bratislava, in cui i leader degli altri Paesi cercheranno di individuare come procedere dopo il referendum del 23 giugno in favore dell’uscita del Regno Unito dalla Ue, il banchiere centrale italiano ha sollecitato a tenere conto dei bisogni dei cittadini e dei loro timori, ha individuato nell’immigrazione, nella sicurezza e nella difesa i settori essenziali delle nuove iniziative europee, nel completamento del mercato unico l’imperativo fra quelle gi avviate e ha ricordato ai Governi che tocca anzi tutto a loro fornire una risposta ai problemi di redistribuzione e disuguaglianza, con politiche che rimettano in moto la crescita, riducano la disoccupazione e aumentino le opportunit individuali, offrendo nel contempo il livello di protezione essenziale dei pi deboli. Un messaggio che a Bratislava i capi di Governo non sentiranno direttamente dal presidente della Bce (che non stato chiamato a partecipare), ma che difficilmente potranno ignorare. Nel tracciare il percorso dell’Europa post-Brexit, Draghi ha preceduto anche il discorso che verr pronunciato oggi sullo “stato dell’Unione” dal presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker.

“Servono politiche che rimettano in moto la crescita, riducano la disoccupazione e aumentino le opportunit individuali, offrendo nel contempo il livello di protezione essenziale dei pi deboli”

Mario Draghi, presidente della Bce

Draghi di fatto ha offerto una contromisura a quasi tutti i tasti dolenti toccati dal voto di Brexit e dalla forza crescente di movimenti anti-europei come Alternative fuer Deutschland (AfD) in Germania, e altri in Francia, Olanda, Austria, Italia e nei Paesi dell’est, alimentati da chi si sente perdente dall’integrazione europea. Un discorso cos politico non mancher di suscitare controversie da parte di chi ritiene che il banchiere centrale esuli dal proprio compito, ma questo genere di interventi da parte di Draghi non gli estraneo nei momenti in cui sente che il futuro dell’Europa in gioco.

L’occasione era quanto mai opportuna: a Trento gli stato consegnato il premio “Costruttori dell’Europa” intitolato ad Alcide De Gasperi, premio che annovera fra i precedenti vincitori Helmut Kohl, Carlo Azeglio Ciampi, Vaclav Havel e Romano Prodi.

Nel Sole 24 Ore in edicola altri approfondimenti.

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