Non sarà mozzafiato, ma bisogna pur ammettere che in qualche modo (bizzarro) il panorama ha un suo fascino. In rete sta facendo clamore un video pubblicato dal canale YouTube Motorcycle Rewind, condiviso anche sulla rispettiva pagina social, girato in Alabama, negli Stati Uniti. Proprio qui hanno ripreso una vasta area in un bosco, dove giacciono oltre 4.000 motociclette e scooter abbandonati.
Avvistato uno scooter leggendario
Il colpo d’occhio lascia stupefatti, e desta innumerevoli interrogativi. Soprattutto uno emerge spontaneo, il più elementare: perché? La logica ci spingerebbe a immaginarli in una discarica nel senso classico del termine, che, invece, è a cielo aperto. Sepolti sotto sterpaglie e pezzi di moto appesi ai rami, i rottami testimoniano un passato, destinato a tornare mai più. Stabilire quali esemplari siano nello specifico costituisce una realtà complicata, o forse sarebbe meglio dire impossibile. Che siano passati dalla loro messi in produzione lo diamo per scontato, ma sbilanciarsi sui modelli richiede delle doti da indovino.
Tra i pezzi rari, degli utenti hanno riconosciuto due scooter Honda Elite degli anni Ottanta. Sul cosa li induca a crederlo, è presto detto: il faro anteriore a scomparsa. Il dettaglio, raro nel caso degli scooter, richiama soluzioni estetiche tipiche delle automobili sportive dell’epoca. Nella storia della mobilità urbana hanno lasciato un segno distintivo, proposti in diverse cilindrate, come 50cc, 125cc e 150cc.
La versatilità permetteva di soddisfare i gusti e le esigenze personali di un pubblico vasto ed eterogeneo. Oltre al look caratteristico, pure l’affidabilità e la facilità d’uso valsero le simpatie generali. Dapprima commissionata in Giappone, la produzione venne poi allocata in Messico, dove continuò a uscire dalle catene di montaggio fino al 2007, senza ricevere mai radicali cambiamenti. Tra le innovazioni, ricordiamo il motore raffreddato a liquido e il cruscotto digitale.
“Gemme” da recuperare
La straordinaria scoperta dei mezzi a due ruote documentata da Motorcycle Rewind non sembrava avere una spiegazione logica. Poi, però, una volta eseguiti degli accertamenti, è saltata fuori la verità, molto meno stravagante di quanto saremmo magari portati a pensare. Infatti, la zona, avente un’estensione superiore ai 20.000 metri quadrati, rappresenta il cortile di Escambia Motorcycles.
Probabilmente, il nome vi suonerà nuovo, non, tuttavia, agli appassionati residenti vicino al “quartier generale”. Ciò poiché l’azienda vanta una lunga storia di amore e dedizione nei confronti di moto e scooter, che va avanti incessante da quasi due decenni. Erano i primi anni Duemila quando venne fondata, con un core business ben preciso: rivendere i pezzi di ricambio per le due ruote, in particolare giapponesi quali Kawasaki, Suzuki e Yamaha.
Dei brand iconici, manifesto delle sofisticate competenze e tecnologie applicate dalle compagnie nipponiche sulle rispettive creazioni. Ora vi verrà da supporre le moto arrugginite e i pezzi sparsi ovunque andranno al macero. Invece, no, l’autore del video ha confidato ai seguaci l’intenzione di tornare sul posto, munito stavolta di un carrello, così da salvare alcune delle rarità. È convinto sia recuperabile una parte, a una condizione: rimboccarsi le maniche, evitando di lasciarsi fermare dalle prime difficoltà. Il gioco vale la candela.