Il ministro Nello Musumeci ha accolto la richiesta avanzata dal presidente dell’Emilia-Romagna e ha firmato il decreto dello stato di mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di Protezione civile per la regione. Il provvedimento si è reso necessario per fronteggiare l’ondata di maltempo, che sta creando condizioni di pericolo per l’incolumità delle persone e per la sicurezza dei beni.
In Emilia-Romagna ha continuato a piovere per tutta la notte e la Protezione civile ha emesso l’allerta rossa per la giornata di oggi, venerdì 14 marzo, per i rischi legati al livello dei fiumi e alle criticità idrogeologiche. In particolare, continua a piovere in maniera incessante sulle province di Ferrara, Bologna, Ravenna e Forlì: dalle prime ore di stamattina le precipitazioni sono in aumento anche nella fascia che comprende le zone pianeggianti, collinari e appenniniche di Modena, Reggio Emilia e Parma. Nella serata di giovedì diverse amministrazioni locali hanno emesso ordinanze restrittive per la chiusura di scuole, parchi e centri di aggregazione. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha invitato le aziende a favorire lo smart working e ha chiesto di abbandonare i piani terra delle abitazioni ai cittadini residenti nei quartieri di Borgo Panigale-Reno, Navile, Porto-Saragozza, Santo Stefano e Savena. Le stesse misure sono state adottate anche da decine di comuni in provincia. Mentre si teme per le possibili frane nelle zone montane e pedemontane di tutto l’arco centrale della regione, i livelli dei fiumi Santerno, Senio e Lamone hanno oltrepassato la soglia due a causa delle condizioni già molto umide dei terreni circostanti. Al momento il livello del Reno rimane ancora al di sotto della soglia uno, in attesa del presunto ulteriore peggioramento meteorologico previsto nell’arco della giornata. I rischi legati al livello dei fiumi e ad altre criticità idrogeologiche erano preannunciati, anche se al momento non si ha notizia di nessun evento di particolare rilevanza.
Violenti rovesci anche sulla Toscana, soprattutto sulla zona del Mugello. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha annunciato sui social media l’attivazione del servizio di piena per l’Arno. Al momento, però, quasi tutti i fiumi toscani sarebbero entro il primo livello di allerta. La sala operativa della protezione civile sta controllando l’evolversi della perturbazione, analizzando i dati che via via arrivavano da meteo-radar, pluviometri e idrometri. Si segnalano alberi caduti e allagamenti a Prato e Firenze. Una grossa frana ha interessato in provincia di Lucca la Sr 445 della Garfagnana tra Ponte di Calavorno e Ponte della Fegana: lo smottamento, sommato alla interruzione della Ss12 per i lavori di Anas, “determina il sostanziale isolamento di Bagni di Lucca”.
Tra gli scorsi sabato 19 ottobre e domenica 20 ottobre 2024, la zona del Bolognese era stata colpita da gravi alluvioni che avevano provocato una vittima, 3.500 sfollati e 15.000 case senza elettricità. Quello dello scorso ottobre era già il quarto disastro naturale nella regione in 18 mesi.