• 27 Luglio 2024 2:37

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Il lungo salto di Spiderman-Furlani, star in 6 anni 

Mar 3, 2024

AGI – Prima qualche ‘terzo tempo’ nella pallacanestro, poi l’atletica leggera tra velocità e salto in alto con le Fiammo Oro a Rieti, fino all’argento mondiale indoor del salto in lungo. Il tutto in sei anni o poco più. Mattia Furlani, 19 anni compiuti lo scorso 7 febbraio, è il grande talento dell’atletica leggera italiana che non guarda solo fino alle Olimpiadi di quest’estate a Parigi ma a quelle di Melbourne 2032 quando di anni ne avrà 27, e anche oltre. Furlani è passato dalla velocità pura, quella che fu di mamma Kathy, ex velocista di origini senegalesi e sua allenatrice, al salto in lungo passando per il salto in alto che fu di papà Marcello.

Sulla pedana dell’Emirates Arena di Glasgow, sede della XIX edizione del Mondiale al coperto, l’atleta delle Fiamme Oro e nato sportivamente nella Studentesca Rieti è atterrato su una stupenda e storica medaglia d’argento dalle sfumature dorate. Nativo di Grottaferrata, ai Castelli Romani, Mattia è tifoso sfegatato della Roma ed è soprannominato ‘Spider Man’. Oltre all’ottimo piazzamento, Mattia ha saltato 8,22 metri, la stessa misura realizzata dal 25enne greco di Salonicco, Miltiadis Tentoglou al quale è andata la medaglia d’oro solo per una serie migliore di salti. Entrambi sono arrivati a 8,22 al primo tentativo dando poi vita a una sfida appassionante sul filo dei centimetri.

Al termine dei sei salti, la seconda miglior prestazione è stata dell’ellenico con 8,19 contro gli 8,10 dell’italiano. Botta e risposta alla quarta prova: Furlani con 8,10 va al comando, grazie alla seconda miglior misura, ma Tentoglou (in carriera ha vinto tutto, dall’oro olimpico all’oro europeo indoor) riprende immediatamente la leadership con 8,15. La lotta per il podio si infiamma al quinto turno perché il giamaicano Carey McLeod ottiene 8,21 per il terzo posto a un centimetro dai primi due che superano di nuovo gli otto metri, ma senza incrementare, con l’italiano a 8,04 e il greco a 8,11. Ultimo salto, con la medaglia ormai al sicuro, l’azzurro vola lontanissimo, ma è nullo.

 

Furlani ha l’argento al collo diventando il più giovane medagliato della storia ai Mondiali indoor nel lungo battendo in questa speciale graduatoria il cubano Ivan Pedroso che aveva vent’anni e due mesi quando vinse l’oro a Toronto nel 1993 con 8,23. “Essere avvolto in questa bandiera tricolore fa un effetto pazzesco. L’ha avuta addosso chi ha fatto la storia, da Pietro Mennea a ‘Gimbo’ Tamberi e Marcell Jacobs: è un grandissimo onore – ha detto Mattia Furlani nella mixed zone del palazzetto della città britannica -. È soltanto l’inizio del viaggio, è una giornata che rimarrà per sempre nella mia vita, una medaglia che significa tanto, più di un argento, L’atletica è uno sport biologico, non ci possiamo inventare niente, bisogna solo continuare su questa strada, non bisogna esaltarsi, ma rimanere con i piedi per terra”.

 

 

Rispondendo alla domanda se durante la gara ha pensato alla medaglia d’oro, il diciannovenne vicecampione del mondo ha risposto, “certo, a ogni salto, ma Miltidias (Tentoglou, ndr) è un ‘cagnaccio’, difficile da combattere: ho combattuto con tutti i mezzi che avevo”. In vista degli appuntamenti futuri del 2024, Furlani ha detto che agli Europei di Roma e alle Olimpiadi di Parigi cercherà di salire ancora sul podio e ha aggiunto che il suo “grazie va a tutte le persone che hanno lavorato per raggiungere questo risultato”. “A partire da mia mamma e allenatrice Kathy Seck”, ha precisato. A livello italiano, Furlani ha ottenuto il miglior risultato di sempre della manifestazione dopo quattro bronzi, i tre di Giovanni Evangelisti (Parigi 1985, Indianapolis 1987, Siviglia 1991) e quello di Andrew Howe (Mosca 2006), anche lui ‘allevato’ a Rieti.

A livello internazionale, Mattia ha conquistato l’oro nel salto in alto e nel salto in lungo agli Europei under 18 del 2022 a Gerusalemme, l’oro europeo under 20 nel lungo lo scorso anno a Gerusalemme e si è classificato secondo nella gara valevole per i Campionati europei a squadre sempre nel 2023 a Chorzow in Polonia nella storica trasferta vittoriosa dell’Italia nella competizione per Nazioni (ex Coppa Europa). 

 

 

AGI – Prima qualche ‘terzo tempo’ nella pallacanestro, poi l’atletica leggera tra velocità e salto in alto con le Fiammo Oro a Rieti, fino all’argento mondiale indoor del salto in lungo. Il tutto in sei anni o poco più. Mattia Furlani, 19 anni compiuti lo scorso 7 febbraio, è il grande talento dell’atletica leggera italiana che non guarda solo fino alle Olimpiadi di quest’estate a Parigi ma a quelle di Melbourne 2032 quando di anni ne avrà 27, e anche oltre. Furlani è passato dalla velocità pura, quella che fu di mamma Kathy, ex velocista di origini senegalesi e sua allenatrice, al salto in lungo passando per il salto in alto che fu di papà Marcello.
Sulla pedana dell’Emirates Arena di Glasgow, sede della XIX edizione del Mondiale al coperto, l’atleta delle Fiamme Oro e nato sportivamente nella Studentesca Rieti è atterrato su una stupenda e storica medaglia d’argento dalle sfumature dorate. Nativo di Grottaferrata, ai Castelli Romani, Mattia è tifoso sfegatato della Roma ed è soprannominato ‘Spider Man’. Oltre all’ottimo piazzamento, Mattia ha saltato 8,22 metri, la stessa misura realizzata dal 25enne greco di Salonicco, Miltiadis Tentoglou al quale è andata la medaglia d’oro solo per una serie migliore di salti. Entrambi sono arrivati a 8,22 al primo tentativo dando poi vita a una sfida appassionante sul filo dei centimetri.
Al termine dei sei salti, la seconda miglior prestazione è stata dell’ellenico con 8,19 contro gli 8,10 dell’italiano. Botta e risposta alla quarta prova: Furlani con 8,10 va al comando, grazie alla seconda miglior misura, ma Tentoglou (in carriera ha vinto tutto, dall’oro olimpico all’oro europeo indoor) riprende immediatamente la leadership con 8,15. La lotta per il podio si infiamma al quinto turno perché il giamaicano Carey McLeod ottiene 8,21 per il terzo posto a un centimetro dai primi due che superano di nuovo gli otto metri, ma senza incrementare, con l’italiano a 8,04 e il greco a 8,11. Ultimo salto, con la medaglia ormai al sicuro, l’azzurro vola lontanissimo, ma è nullo.

 
Furlani ha l’argento al collo diventando il più giovane medagliato della storia ai Mondiali indoor nel lungo battendo in questa speciale graduatoria il cubano Ivan Pedroso che aveva vent’anni e due mesi quando vinse l’oro a Toronto nel 1993 con 8,23. “Essere avvolto in questa bandiera tricolore fa un effetto pazzesco. L’ha avuta addosso chi ha fatto la storia, da Pietro Mennea a ‘Gimbo’ Tamberi e Marcell Jacobs: è un grandissimo onore – ha detto Mattia Furlani nella mixed zone del palazzetto della città britannica -. È soltanto l’inizio del viaggio, è una giornata che rimarrà per sempre nella mia vita, una medaglia che significa tanto, più di un argento, L’atletica è uno sport biologico, non ci possiamo inventare niente, bisogna solo continuare su questa strada, non bisogna esaltarsi, ma rimanere con i piedi per terra”.
 

 
Rispondendo alla domanda se durante la gara ha pensato alla medaglia d’oro, il diciannovenne vicecampione del mondo ha risposto, “certo, a ogni salto, ma Miltidias (Tentoglou, ndr) è un ‘cagnaccio’, difficile da combattere: ho combattuto con tutti i mezzi che avevo”. In vista degli appuntamenti futuri del 2024, Furlani ha detto che agli Europei di Roma e alle Olimpiadi di Parigi cercherà di salire ancora sul podio e ha aggiunto che il suo “grazie va a tutte le persone che hanno lavorato per raggiungere questo risultato”. “A partire da mia mamma e allenatrice Kathy Seck”, ha precisato. A livello italiano, Furlani ha ottenuto il miglior risultato di sempre della manifestazione dopo quattro bronzi, i tre di Giovanni Evangelisti (Parigi 1985, Indianapolis 1987, Siviglia 1991) e quello di Andrew Howe (Mosca 2006), anche lui ‘allevato’ a Rieti.
A livello internazionale, Mattia ha conquistato l’oro nel salto in alto e nel salto in lungo agli Europei under 18 del 2022 a Gerusalemme, l’oro europeo under 20 nel lungo lo scorso anno a Gerusalemme e si è classificato secondo nella gara valevole per i Campionati europei a squadre sempre nel 2023 a Chorzow in Polonia nella storica trasferta vittoriosa dell’Italia nella competizione per Nazioni (ex Coppa Europa). 
 
 

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