• 14 Maggio 2024 9:36

Corriere NET

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Il leggendario palmares di Carlo Ancelotti

Apr 30, 2022

AGI – Con la Liga conquistata oggi pomeriggio Carlo Ancelotti, emiliano di Reggiolo nato 62 anni fa, è il primo tecnico al mondo ad aver vinto i cinque maggiori campionati europei. Prima del successo ottenuto in Spagna con il Real Madrid, aveva trionfato in Italia (Milan),  Inghilterra (Chelsea), Francia (Psg) e Germania (Bayern).

Con i ‘blancos’ Carletto ha vinto anche la sua ultima Champions League da tecnico nel 2013-14, dopo le due in rossonero nel 2002-03 e 2006-2007. Ha poi collezionato ben 7 trofei in competizioni Uefa per club, con Milan, Real Madrid e Juventus, a pari merito con Giovanni Trapattoni e Alex Ferguson. Nel 2014 è entrato nella Hall of Fame del calcio italiano.

I suoi primi passi da allenatore li compie tra il 1992 e il 1995 come vice alla guida della Nazionale italiana di Arrigo Sacchi, il suo mentore di sempre ed allenatore ai tempi delle sue performance da giocatore. Il suo esordio ufficiale è nel 1995, appena trentaseienne e senza ancora un patentino per esercitare la professione, in serie B alla Reggiana che grazie al suo contributo torna a militare nel più importante campionato italiano.

Nel 1996 diventa allenatore del Parma, il club che lo aveva lanciato da calciatore e col quale raggiunge il secondo posto in classifica di A conquistando il pass per la Champions League, un record mai superato dai gialloblù. Dal 1999-2001 approda per due stagioni alla Juve, con cui non avrà mai un rapporto idilliaco a causa dei suoi trascorsi da giocatore alla Roma e al Milan, ma a cui deve la sua prima esperienza in un grande club. Dal 2001 Carletto approda a Milanello, per otto stagioni caratterizzate da momenti memorabili, come i due scudetti e l’ultima Champions vinta nel 2006-2007, e da altri molto difficili come ‘Calciopoli’. 

Il primo giugno 2009 comincia l’avventura all’estero: al Chelsea, con cui diventerà il primo allenatore italiano a vincere il campionato inglese e il secondo straniero a farlo alla prima stagione in Inghilterra, dopo José Mourinho. Nel 2011 è il secondo mister più pagato al mondo dopo lo Special One, grazie all’ingaggio da 13,5 milioni di euro lordi l’anno offerti dal Paris Saint-Germain. Uno strepitoso investimento per il club francese, che si proclama campione della Ligue 1 con due giornate di anticipo per la terza volta nella storia e 19 anni dopo dopo l’ultimo precedente. Nel 2020, in occasione dei 50 anni del Psg, viene nominato miglior allenatore della storia del club. 

Dal 2013 comincia la prima fase dei suoi anni spagnoli al Real Madrid, con cui conquista la sua terza Champions League, portando i ‘blancos’ alla storica Décima. Al Bayern Monaco nel 2016 prende il posto di Guardiola e aggiunge un nuovo trofeo in bacheca con la vittoria del campionato tedesco, entrando così nella ristretta cerchia di allenatori capaci di vincere il titolo in quattro Paesi diversi.

Torna in Italia nel 2018, dopo nove anni dall’esperienza milanista, questa volta scelto dal Napoli in sostituzione di Maurizio Sarri. Dopo una sola stagione viene esonerato e sbarca all’Everton, collezionando subito le prime sei vittorie di fila di una stagione, come non succedeva dal 1938-1939.

Il primo giugno 2021, a sei anni dalla fine della prima esperienza, viene annunciato il suo ritorno sulla panchina del Real Madrid, con il quale sottoscrive un contratto di tre anni, al posto di Zinédine Zidane. Ancelotti diventa il primo allenatore nella storia del torneo a qualificarsi in semifinale per quattro decenni consecutivi (dopo gli anni ’90 con la Juventus, gli anni 2000 con il Milan e gli anni 2010 sempre alla guida del Real). E da oggi conterà un trionfo in più.

Esto es el Real… Y NADA MÁS. Gracias a todos por otra noche mágica. #HalaMadrid #UCL pic.twitter.com/V0zIh5emqC

— Carlo Ancelotti (@MrAncelotti)
April 13, 2022

Il calciatore Ancelotti

Del resto Carletto aveva già cominciato a fare la differenza nel calcio, dalle prime esperienze con le scarpette nel rettangolo verde, nel centrocampo del Parma, a soli 16 anni. Nel ’79 è autore della doppietta che regala il ritorno in Serie B gli emiliani, poi l’esordio in Serie A nel 1979 con la Roma, con cui vince la sua prima delle 4 Coppe Italia in giallorosso, oltre al suo primo scudetto 1982-1983. 

Al Milan diventa l’uomo nuovo del calcio sacchiano, nonché suo miglior interprete e perfetto intermediario tra tecnico e squadra, imponendosi fin da subito e vincendo lo scudetto 1987-1988. Poi la Supercoppa italiana nell’88 e la sua prima Coppa dei Campioni dell’89, della quale si ricorda il gol segnato dalla lunga distanza nella semifinale stravinta per 5 a 0 contro il Real Madrid. E ancora la stagione seguente, il nuovo trionfo europeo, in Supercoppa europea e Coppa Intercontinentale.  

Un personaggio che in panchina ha sempre saputo farsi apprezzare anche sul piano umano, grazie soprattutto alla sua cosiddetta “leadership calma”, incentrata sul confronto diretto e onesto con i suoi atleti, allenando calciatori anche molto diversi tra loro ma con cui è sempre riuscito a trovare il giusto equilibrio. Un fuoriclasse che non ha mai ostentato le sue doti, lavorando con serietà e umiltà.

AGI – Con la Liga conquistata oggi pomeriggio Carlo Ancelotti, emiliano di Reggiolo nato 62 anni fa, è il primo tecnico al mondo ad aver vinto i cinque maggiori campionati europei. Prima del successo ottenuto in Spagna con il Real Madrid, aveva trionfato in Italia (Milan),  Inghilterra (Chelsea), Francia (Psg) e Germania (Bayern).
Con i ‘blancos’ Carletto ha vinto anche la sua ultima Champions League da tecnico nel 2013-14, dopo le due in rossonero nel 2002-03 e 2006-2007. Ha poi collezionato ben 7 trofei in competizioni Uefa per club, con Milan, Real Madrid e Juventus, a pari merito con Giovanni Trapattoni e Alex Ferguson. Nel 2014 è entrato nella Hall of Fame del calcio italiano.
I suoi primi passi da allenatore li compie tra il 1992 e il 1995 come vice alla guida della Nazionale italiana di Arrigo Sacchi, il suo mentore di sempre ed allenatore ai tempi delle sue performance da giocatore. Il suo esordio ufficiale è nel 1995, appena trentaseienne e senza ancora un patentino per esercitare la professione, in serie B alla Reggiana che grazie al suo contributo torna a militare nel più importante campionato italiano.
Nel 1996 diventa allenatore del Parma, il club che lo aveva lanciato da calciatore e col quale raggiunge il secondo posto in classifica di A conquistando il pass per la Champions League, un record mai superato dai gialloblù. Dal 1999-2001 approda per due stagioni alla Juve, con cui non avrà mai un rapporto idilliaco a causa dei suoi trascorsi da giocatore alla Roma e al Milan, ma a cui deve la sua prima esperienza in un grande club. Dal 2001 Carletto approda a Milanello, per otto stagioni caratterizzate da momenti memorabili, come i due scudetti e l’ultima Champions vinta nel 2006-2007, e da altri molto difficili come ‘Calciopoli’. 
Il primo giugno 2009 comincia l’avventura all’estero: al Chelsea, con cui diventerà il primo allenatore italiano a vincere il campionato inglese e il secondo straniero a farlo alla prima stagione in Inghilterra, dopo José Mourinho. Nel 2011 è il secondo mister più pagato al mondo dopo lo Special One, grazie all’ingaggio da 13,5 milioni di euro lordi l’anno offerti dal Paris Saint-Germain. Uno strepitoso investimento per il club francese, che si proclama campione della Ligue 1 con due giornate di anticipo per la terza volta nella storia e 19 anni dopo dopo l’ultimo precedente. Nel 2020, in occasione dei 50 anni del Psg, viene nominato miglior allenatore della storia del club. 
Dal 2013 comincia la prima fase dei suoi anni spagnoli al Real Madrid, con cui conquista la sua terza Champions League, portando i ‘blancos’ alla storica Décima. Al Bayern Monaco nel 2016 prende il posto di Guardiola e aggiunge un nuovo trofeo in bacheca con la vittoria del campionato tedesco, entrando così nella ristretta cerchia di allenatori capaci di vincere il titolo in quattro Paesi diversi.
Torna in Italia nel 2018, dopo nove anni dall’esperienza milanista, questa volta scelto dal Napoli in sostituzione di Maurizio Sarri. Dopo una sola stagione viene esonerato e sbarca all’Everton, collezionando subito le prime sei vittorie di fila di una stagione, come non succedeva dal 1938-1939.
Il primo giugno 2021, a sei anni dalla fine della prima esperienza, viene annunciato il suo ritorno sulla panchina del Real Madrid, con il quale sottoscrive un contratto di tre anni, al posto di Zinédine Zidane. Ancelotti diventa il primo allenatore nella storia del torneo a qualificarsi in semifinale per quattro decenni consecutivi (dopo gli anni ’90 con la Juventus, gli anni 2000 con il Milan e gli anni 2010 sempre alla guida del Real). E da oggi conterà un trionfo in più.

Esto es el Real… Y NADA MÁS. Gracias a todos por otra noche mágica. #HalaMadrid #UCL pic.twitter.com/V0zIh5emqC — Carlo Ancelotti (@MrAncelotti)
April 13, 2022

Il calciatore Ancelotti
Del resto Carletto aveva già cominciato a fare la differenza nel calcio, dalle prime esperienze con le scarpette nel rettangolo verde, nel centrocampo del Parma, a soli 16 anni. Nel ’79 è autore della doppietta che regala il ritorno in Serie B gli emiliani, poi l’esordio in Serie A nel 1979 con la Roma, con cui vince la sua prima delle 4 Coppe Italia in giallorosso, oltre al suo primo scudetto 1982-1983. 
Al Milan diventa l’uomo nuovo del calcio sacchiano, nonché suo miglior interprete e perfetto intermediario tra tecnico e squadra, imponendosi fin da subito e vincendo lo scudetto 1987-1988. Poi la Supercoppa italiana nell’88 e la sua prima Coppa dei Campioni dell’89, della quale si ricorda il gol segnato dalla lunga distanza nella semifinale stravinta per 5 a 0 contro il Real Madrid. E ancora la stagione seguente, il nuovo trionfo europeo, in Supercoppa europea e Coppa Intercontinentale.  
Un personaggio che in panchina ha sempre saputo farsi apprezzare anche sul piano umano, grazie soprattutto alla sua cosiddetta “leadership calma”, incentrata sul confronto diretto e onesto con i suoi atleti, allenando calciatori anche molto diversi tra loro ma con cui è sempre riuscito a trovare il giusto equilibrio. Un fuoriclasse che non ha mai ostentato le sue doti, lavorando con serietà e umiltà.

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