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«Credo che servisse un minimo di approfondimento in più. Forse è stata una sentenza affrettata».
Lo ha detto Stefania Macchi, la sorella di Lidia Macchi,commentando la sentenza con cui la Corte d’Assise d’Appello di Milano ha mandato assolto Stefano Binda. Nei confronti dell’uomo, accusato dell’omicidio della giovane di Varese, è stato annullato il verdetto con cui in primo grado era stato condannato all’ergastolo.
«Andremo avanti – ha aggiunto Stefania Macchi – Lidia non ce la restituirà nessuno, nemmeno questi trent’anni senza di lei».
Una pronuncia accolta con rabbia e dolore dalla famiglia della vittima: a detta del legale Daniele Pizzi, «è la trentesima coltellata inflitta a Lidia: è un verdetto irrispettoso della sua memoria e frettoloso. Ma ce lo aspettavamo, tanto che avevamo ricusato la Corte».