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Il lavoro Usa batte le attese, si avvicina la stretta Fed

Mar 10, 2017

MILANO – Continua il calo dei titoli di Stato americani, in attesa del report sul lavoro negli Stati Uniti e in vista di quel rialzo dei tassi da parte della Fed che i mercati ritengono sempre più probabile: per i Treasury si prospetta la masggior striscia di ribassi da oltre quarant’anni. Non si registrano invece particolari ripercussioni sui mercati asiatici a seguito della destituzione della presidente sudcoreana Park Geun-Hye e degli scontri che stanno destabilizzando il Paese asiatico. I future sui listini europei sono in rialzo, all’indomani della riunione della Bce nella quale il governatore Mario Draghi ha confermato il piano di supporto all’economia nonostante le pressioni tedesche per un cambio di rotta, visto il rialzo dell’inflazione degli ultimi tempi. L’Eurotower ha comunque migliorato le prospettive per il blocco della moneta unica e abbandonato alcuni riferimenti alla possibile necessità di ulteriori simoli: il peggio sembra effettivamente alle spalle.

L’euro apre in rialzo e lo yen si arresta: la moneta europea passa di mano a 1,0591 dollari e 122,24 yen. Forte il dollaro/yen a 115,42. Dal fronte macroeconomico si registra un nuovo rialzo del surplus commerciale della Germania, a gennaio, a 18,5 miliardi di euro, grazie all’aumento congiunto di import e export. A dicembre il surplus tedesco, spesso contestato per non essere sufficientemente reinvestito, si era attestato a 18,3 miliardi di euro. Da segnalare, in agenda, anche la pubblicazione dell’Istat sul mercato del lavoro nel quarto trimestre e la produzione industriale in Francia e Gran Bretagna.

Avvio di giornata stabile per lo spread fra Btp e Bund che segna a 189 punti base. Il rendimento del titolo decennale italiano è al 2,30%. Oggi il Tesoro offre in asta Bot a 12 mesi per un importo di 6,5 miliardi.

In mattinata, come detto le azioni asiatiche sono state positive. La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dell’1,48%, spinta dai bancari. A Singapore sono stati in rialzo i titoli del comparto immobiliare, spinti da alcune innovazioni legislative in arrivo che rendono meno complicato chiedere soldi a prestito per investire nel mattone e rivendere gli immobili. A Seul la reazione del mercato alle notizie di cronaca è stata lievemente positiva, perché la deposizione della presidente porterà a nuove elezioni che – nell’ottica dei mercati – se non altro porteranno fine a un lungo periodo di incertezza. Chiusure divergenti in Cina: a Shanghai infatti l’indice Composite sale a 3.212,76 punti a -0,12%, mentre a Shenzhen l’indice Component sale a 10.451,01 punti a +0,29%. Da segnalare l’alert lanciato dalla Banca centrale Pboc per la quale il colosso asiatico deve tenere sotto controllo il debito societario ora “troppo alto”, schizzato al 168% del Pil.

Ieri sera Wall Street ha chiuso praticamente invariata, mettendo comunque fine a una serie di tre sedute negative per il Dow Jones e lo S&P500.

Quotazioni del petrolio in recupero sul mercato after hour di New York dopo il crollo di ieri che le aveva portate sotto quota 50 dollari al barile. A provocare il calo i dati sulle scorte Usa in forte aumento. I contratti sul greggio Wti recuperano 59 centesimi e passano di mano a 49,79 dollari al barile.Il Brent risale a 52,69 dollari al barile (+0,9%). Continua infine la discesa del prezzo dell’oro sui mercati asiatici dove le quotazioni del metallo prezioso scendono sotto la soglia di 1.200 dollari l’oncia. Il lingotto con consegna immediata cede ancora lo 0,3% e passa di mano a 1.197 dollari l’oncia.

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