• 22 Settembre 2024 11:41

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Il lato nascosto del pagamento alla pompa con carta di credito

Ago 24, 2024

Con l’aumento dell’uso dei pagamenti elettronici, è diventato sempre più comune pagare la benzina con la carta di credito o il bancomat. Questa pratica si è diffusa rapidamente, in parallelo con la tendenza generale di utilizzare sempre più spesso la moneta elettronica per le transazioni quotidiane, compresi i rifornimenti di carburante.

Quando si opta per il servizio alla pompa assistito, dove il benzinaio si occupa del rifornimento, il pagamento avviene dopo l’erogazione del carburante, senza particolari problematiche. In questi casi, il processo è semplice e diretto, con la carta di credito o il bancomat che vengono utilizzati per saldare l’importo dovuto al termine dell’operazione.

D’altra parte, se si sceglie il self service, il rifornimento richiede maggiore autonomia. In questo caso la procedura è leggermente diversa: per motivi di sicurezza e per garantire il pagamento, l’erogazione del carburante avviene solo dopo che è stato autorizzato il pagamento con la carta di credito o il bancomat. In pratica, la carta viene inserita e validata prima di poter procedere con il rifornimento.

Questa opzione, sebbene più automatizzata, può presentare alcuni imprevisti, come la possibilità di errori di lettura della carta o problemi di autorizzazione della transazione, soprattutto se il terminale non è aggiornato o se ci sono problemi di connessione. Ma ci sono anche altri aspetti da conoscere ovvero quelli relativi alla cauzione richiesta.

Pagare la benzina in contati o con carta di credito, cosa cambia

Con l’aumento dell’uso della carta di credito per il pagamento della benzina, è dunque utile comprendere il funzionamento della procedura soprattutto quando si utilizza una stazione di servizio self service. Se si paga in contanti, il meccanismo è semplice: si inserisce la somma richiesta e viene erogato un corrispondente quantitativo di carburante. Ma cosa accade quando si paga la benzina con la carta di credito o il bancomat?

Nella maggior parte delle stazioni self service, al momento dell’inserimento della carta, il terminale effettua una pre-autorizzazione su una somma predeterminata, che può variare tra i 90 e i 150 euro, anche se l’importo più comune è di circa 100 euro. Questa somma viene temporaneamente bloccata sul conto corrente dell’utente e garantisce la possibilità di coprire l’eventuale rifornimento massimo disponibile.

Questo blocco può creare alcuni inconvenienti per chi dispone di un saldo limitato sul proprio conto corrente. Se il saldo non è sufficiente a coprire l’importo bloccato, la transazione potrebbe essere rifiutata o potrebbe risultare difficile effettuare altri pagamenti fino al rilascio della somma bloccata, che può avvenire dopo alcuni giorni, in base alle condizioni della propria banca.

Questo meccanismo di pre-autorizzazione sembra poco noto, ma può avere un impatto pratico su chi non monitora quotidianamente il proprio saldo o su chi ha disponibilità economiche limitate.

Per minimizzare i rischi è utile verificare il saldo del proprio conto corrente prima di effettuare un rifornimento e di considerare l’eventualità di utilizzare una carta prepagata che permette di limitare l’importo disponibile per il pagamento. In questo modo, si può evitare che l’intera disponibilità venga temporaneamente bloccata, garantendo una gestione più sicura delle proprie finanze.

La questione della cauzione della carta di credito

Quando si fa rifornimento in modalità self service ci sono due principali opzioni di pagamento: contanti o carta di credito tramite Pos. Se si paga in contanti, la procedura è semplice: si inserisce l’importo desiderato e si riceve l’equivalente in carburante. Il pagamento con carta di credito segue una procedura leggermente più complessa, che vale la pena comprendere, soprattutto per evitare inconvenienti.

Quando si utilizza la carta di credito per pagare la benzina al self-service, la transazione prevede un blocco temporaneo di 100 euro sul conto corrente dell’utente. Questo avviene perché il distributore non può sapere in anticipo quanto carburante verrà prelevato e quindi autorizza un importo massimo per garantire il pagamento.

Anche se si decide di fare un rifornimento di soli 10 o 20 euro, i 100 euro saranno comunque bloccati fino a quando la transazione non sarà completamente contabilizzata dalla banca. Non significa che si pagheranno 100 euro per un rifornimento di importo inferiore, ma semplicemente che la differenza resterà indisponibile fino alla conclusione del processo di pagamento, che può richiedere alcuni giorni.

Il Pos invia una richiesta di pre-autorizzazione alla banca per verificare se sulla carta sono disponibili almeno 100 euro. Se il saldo disponibile è inferiore, la transazione verrà rifiutata e non sarà possibile procedere al rifornimento utilizzando la carta di credito o il bancomat.

Le sorprese del pagamento della benzina con la carta di credito

Per la maggior parte degli automobilisti, il blocco temporaneo di fondi sul conto corrente durante il pagamento della benzina con la carta di credito non rappresenta un problema. Chi dispone di un saldo sufficientemente alto spesso non si accorge nemmeno della differenza poiché la somma bloccata viene di solito sbloccata nel giro di un paio di giorni, e solo l’importo effettivamente speso per il carburante viene addebitato.

La situazione cambia per chi ha un saldo limitato. Immaginiamo un automobilista che ha solo 100 euro sul proprio conto corrente e decide di fare un rifornimento di 10 euro. Il guidatore potrebbe aspettarsi di avere ancora 90 euro disponibili dopo l’acquisto. In realtà il saldo contabile rimarrà di 100 euro, mentre il saldo disponibile sarà azzerato fino a quando l’operazione non sarà contabilizzata. Succede perché il distributore blocca 100 euro al momento del pagamento, anche se l’importo effettivo del rifornimento è inferiore.

Il blocco dei fondi è una sorta di doppia assicurazione per la stazione di servizio: prima verifica che ci siano sufficienti fondi per coprire l’importo massimo autorizzato e poi trattiene questa somma per garantire il pagamento. In pratica per qualche giorno i fondi bloccati non saranno disponibili per altre transazioni.

Per evitare inconvenienti, specialmente per chi non può permettersi di vedere il proprio saldo ridotto a zero o pera qualunque altra ragione personale, una soluzione pratica è quella di prelevare contanti prima di fare rifornimento di carburante in modalità self service. Pagando in contanti o anche in modalità servito, si elimina il problema del blocco temporaneo di fondi e i soldi rimangono sempre disponibili sul conto corrente o sulla carta prepagata.

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