A sorpresa, il Governo decide di tagliare i fondi per gli incentivi all’acquisto di auto non inquinanti e per le colonnine di ricarica domestica. La decisione, contenuta nel decreto Coesione pubblicato il 7 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale, ha lo scopo di reperire ulteriori misure a supporto del medesimo provvedimento.
Stretta al pacchetto di incentivi
I tagli sanciti dall’esecutivo ammontano a 80 milioni di euro complessivi per il 2024: 60 milioni destinati alle agevolazioni per l’acquisto di vetture elettriche, ibride e a benzina/diesel con emissioni di anidride carbonica fino a 120 g/km; 20 milioni stanziati per l’acquisto di infrastrutture di ricarica a uso domestico. In ottica 2025, ci saranno 250 milioni in meno di cui usufruire, accordati dal decreto Draghi alla filiera del settore automotive.
A tal proposito, occorre ricordare quanto detto a più riprese dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo cui, qualora gli sconti continuassero a riscuotere poco successo, il prossimo anno cambierà registro. Al posto di privilegiare i consumatori, la classe politica penserà a supportare l’industria, con un tesoretto sforbiciato del 25% rispetto alla dotazione iniziale.
Il decreto Coesione è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 2 maggio 2024 e riconosce un totale di 7,5 miliardi di euro agli interventi in diverse aree, tra cui la coesione territoriale, le infrastrutture e il sostegno alle imprese.
La conversione in legge da parte del Parlamento dovrà avvenire entro 60 giorni. Intanto, rimane in revisione il Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) presentato il 1° febbraio 2024 dal Governo alla Corte dei conti, che riforma gli ecoincentivi relativi alle vetture meno impattanti sull’ambiente. Alla manovra hanno risposto con toni polemici le associazione di categoria, le quali lamentano la riduzione degli aiuti e paventano un rallentamento della transizione ecologica.
Tempistiche nebulose sugli incentivi auto
Rimane da stabilire quanto tempo ci vorrà prima del via libera definitivo agli incentivi auto del 2024. Stando alle organizzazioni del comparto, i continui rinvii hanno messo, un freno alla transizione ecologica. Ciò poiché la clientela attende lo sblocco dei 950 miliardi di euro promessi dal Governo Meloni.
Già sottoscritti da tutti i ministeri competenti, il testo è giunto all’esame della Corte dei conti e dovrebbe ricevere presto il via libera definitivo, questione di giorni. Una papabile data della fumata bianca è il 17 maggio, sostengono fonti del MIMIT, con avvio delle prenotazioni il 20 o il 21 maggio.
La recente presa di posizione rischia di inasprire ulteriormente i rapporti tra la classe politica e Stellantis. In passato hanno avuto luogo diversi contrasti con il gruppo italo-franco-americano, nato nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA, a causa proprio del sostegno alla mobilità green, ritenuto insufficiente.
Lo ha ribadito il numero uno di Fiat, Olivier François, in un’intervista. Se la 500e continua a faticare, il motivo sarebbe, ad avviso dell’amministratore delegato, da ricondursi alla reticenza del Governo nell’agevolare l’acquisto delle full electric.
Con un parco circolante tra i peggiori d’Europa in termini di età anagrafica, i capi d’industria pensano sia l’ora di sollecitare i conducenti a scegliere un veicolo nuovo e meno inquinante. L’ultima novità ha, però, tanto il sapore della beffa.