AGI – Il gip Massimo Baraldo ha scarcerato e disposto l’obbligo di dimora a Milano nei confronti di Moustafà Khawanda, il 29enne messo ai domiciliari nei giorni scorsi per propaganda e istigazione a delinquere finalizzate all’odio razziale e religioso, aggravate dall’apologia della Shoah. Nel provvedimento letto dall’AGI il giudice scrive che l’indagato nell’interrogatorio di garanzia “è apparso dispiaciuto e disponibile a rivalutare criticamente le proprie affermazioni e azioni” fornendo delle “giustificazioni in merito al reato connesso ricondotto al particolare stato psicofisico di ansia e tensione in cui si trovava il 7 ottobre 2023 dopo le prime cruente azioni di rappresaglia dell’esercito israeliano nella striscia di Gaza e ha negato di voler andare in Palestina a combattere”.
“Stante l’incensuratezza dello stesso, il suo livello di istruzione e le motivazioni delle sue condotte – aggiunge il magistrato – si ritiene pertanto che le prospettate esigenze cautelari possano essere assicurate anche con una misura di tipo non detentivo in modo da renderla conciliabile con le esigenze di formazione al lavoro dell’indagato”. Il giovane, assistito dall’avvocato Luca Bauccio, dovrà restare a casa dalle 21 alle 7 e non uscire da Milano. Riuscirà cosi’ a frequentare, spiega il gip, un corso di formazione finanziato dalla Regione Lombardia sulla robotica che “sarebbe controproducente” interrompere.