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Il gioielliere che ha ucciso due rapinatori nel Cuneese è indagato per omicidio

Apr 29, 2021

AGI – Omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa. Sono i reati contestati a Mario Roggero, il gioielliere che il prossimo 5 maggio compirà 67 anni, che mercoledì pomeriggio ha ucciso a colpi di pistola due rapinatori ferendone un terzo nella frazione Gallo di Grinzane Cavour, poco distante da Alba, in provincia di Cuneo.

Continuano intanto le indagini di Procura e carabinieri, che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, analizzando anche video di telecamere di sorveglianza nella zona.. Roggero avrebbe sparato dopo che i rapinatori hanno colpito con un pugno la moglie, legato i polsi alla figlia e tentato di appropriarsi dell’incasso, dopo che gia si erano fatti consegnare alcuni preziosi.

Resta da capire se il gioielliere abbia sparato all’interno del negozio o all’esterno, quando i rapinatori erano già in fuga. Un dettaglio importante ai fini delle responsabilità penali, che verrà chiarito dalla perizia balistica

Identificate intanto le due vittime. Sono Andrea Spinelli, 45 anni, di Bra e Giuseppe Mazzarino, 58enne di Torino, entrambi con precedenti penali. Il terzo complice, un 34enne di Alba, ferito alla gamba, é stato fermato all’ospedale di Savigliano.

In attesa di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, la comunità si é stretta attorno al gioielliere, che già nel 2015 aveva subito una rapina violenta, con i malviventi che lo avevano picchiato, legando le due figlie, poi rinchiuse in bagno.

“Solidarietà a Mario Roggero e alla sua famiglia. Senza se e senza ma.#iostoconroggero”, ha scritto su Facebook l’assessore al Commercio di Alba, Marco Marcarino. Sempre sul social network é intervenuta una delle figlie di Roggero, Silvia: “Il gioielliere di Gallo Grinzane che ha ucciso due rapinatori su tre per legittima difesa è mio padre. Nella difficoltà voglio rimanere aperta e fiduciosa, lucida e forte. Prego per le due anime dei rapinatori che hanno lasciato il corpo. Luce a loro”.

Sulla base della prima ricostruzione, due persone, seguite poi da una terza, sarebbero entrate nella gioielleria e con un coltello e una pistola, poi risultata finta e priva del cosiddetto tappo rosso, avrebbero minacciato di morte il titolare, la moglie e la figlia, una colpita da un pugno e l’altra immobilizzata con delle fascette di elettricista, facendosi consegnare numerosi gioielli.

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