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Il Fisco assedia la Cassazione: tributari 1/3 dei ricorsi e il 50% delle pendenze

Feb 26, 2018

Sono i ricorsi tributari la vera “palla al piede” della Corte di Cassazione: un terzo dei nuovi procedimenti presentati nel 2017 – circa 11mila su 30mila complessivi – riguardano infatti materie fiscali. Una vera e propria emergenza, che vanifica il miglioramento della produttivit della Suprema Corte (nel 2017 tutte le sezioni civili, a parte la tributaria, hanno smaltito pi processi di quelli sopravvenuti e la durata media scesa per la prima volta sotto i tre anni). E spiega l’ingolfamento della Sezione tributaria, dove incardinato il 50% dei processi in attesa di trattazione. A dare l’allarme, gi evidente nella pi recente relazione per l’Anno giudiziario, il primo presidente della stessa Corte, Giovanni Mammone, preoccupato per una materia tutt’altro che di nicchia, ed estremamente importante, anche in termini di risorse, per la collettivit.

Cavallaro (Cpga):  pendenti controversie per 50 mld

L’occasione per ricordare il fardello dei ricorsi tributari l’inaugurazione dell’Anno giudiziario tributario 2018 presso l’Aula magna del Palazzaccio di piazza Cavour, a Roma. A presiedere la cerimonia il presidente del Consiglio della Giustizia tributaria Mario Cavallaro, che nel suo intervento rincara la dose sottolineando il “peso” della la giurisdizione tributaria nel suo complesso. I giudizi deliberati nel 2017 sono stati 260mila (poco meno di 203mila in primo grado e circa 59mila in secondo) per un valore complessivo di 30,7 miliardi (di cui 20,9 dinanzi alle corti di primo grado e 9,8 circa per le corti tributarie in grado di appello. I procedimenti pendenti al 31 dicembre erano invece circa 417mila, per un valore di oltre 50,37 miliardi di euro. Positivo, in questo quadro d’insieme, il contributo deflattivo della mediazione obbligatoria, che ha diminuito i ricorsi abbattendo del 20% il contenzioso.

Richiamo al Parlamento sulla delega fiscale “incompiuta”

Per quanto riguarda l’esito dei processi in Cassazione, la percentuale di successo per lo Stato, cio l’Erario, di due terzi, contro un terzo a favore del contribuente. Si tratta di una suddivisione in linea con le altre giurisdizioni, ha puntualizzato Cavallaro, perch spesso in Cassazione i procedimenti vengono archiviati per inammissibilit. Va inoltre tenuto conto, ha aggiunto, che nella giustizia tributaria frequentemente lo stesso Erario, tramite l’Avvocatura dello Stato, a presentare ricorso. Come sempre, l’inaugurazione dell’Anno giudiziario anche l’occasione per un bilancio della normativa di riferimento, soprattutto al termine di una legislatura che ha visto molte incompiute. A deludere gli addetti ai lavori stata soprattutto l’omessa attuazione integrale della delega fiscale, ha spiegato Cavallaro, puntando il dito sulla insoddisfacente attenzione del legislatore alle problematiche della giurisdizione tributaria. I pi volte annunciati tavoli, tecnici o politici che fossero – ha lamentato il presidente della Giustizia tributaria – si sono a qualsiasi livello rivelati privi delle gambe per fare anche un solo passo avanti.

Tra le priorit la revisione degli organici e del sistema dei compensi

Il prossimo Parlamento, ha quindi evidenziato Cavallaro, dovr ripartire da quanto lasciato a met da quello oggi agli sgoccioli. Le priorit sono i percorsi di formazione permanente, la generalizzazione del giudice monocratico di primo grado per gli affari di minor valore (prevista ma non attuata dalla delega fiscale), la redistribuzione degli organici sul territorio e la rivisitazione del sistema dei compensi, giudicato farraginoso e inefficace. Confidiamo che le forze politiche che daranno vita al nuovo Parlamento – ha auspicato – abbiano sensibilit ed attento ascolto non verso il Consiglio in quanto tale, n verso rivendicazioni corporative o di corto respiro, ma verso problematiche che riguardano la costruzione di una giurisdizione regolatrice del conflitto eventuale del cittadino nella sua qualit di contribuente ed Erario, rispettosa della Costituzione e che si ispiri ai principi di terziet, autonomia ed indipendenza con quelle di efficienza, tempestivit ed efficacia che sono tra le caratteristiche ineludibili di una buona legislazione contemporanea.

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