• 26 Novembre 2024 23:39

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Il figlio del governatore della regione russa di Krasnoyarsk è stato arrestato in Italia

Ott 20, 2022

AGI – L’Italia, su richiesta degli Usa, ha arrestato all’aeroporto di Milano Malpensa il figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, implicato in un caso di vendita illegale di tecnologie americane a compagnie di armamenti in Russia.

In un comunicato, l’ambasciata russa in Italia ha confermato che Artem Uss di Aleksander Uss, è stato arrestato lunediì. Il giorno prima, la giustizia americana aveva annunciato l’incriminazione di una dozzina di persone accusate di aver venduto tecnologie americane alla Russia, alcune delle quali – secondo Washington – sono usate nel conflitto in Ucraina.

Il giro di armi e petrolio

Artem Uss è accusato, insieme ad altri quattro russi e due broker petroliferi venezuelani, di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati ad equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a compagnie russe eludendo le sanzioni in vigore.

Si sospetta che questa rete abbia utilizzato la stessa società di copertura per trasferire centinaia di milioni di barili di petrolio venezuelano in Russia e Cina. Un altro sospettato russo in questo caso, Yuri Urekhov, è stato arrestato lunedì in Germania, secondo Washington.

Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha dichiarato che avrebbe chiesto l’estradizione dei due uomini negli Stati Uniti. “La natura politica di queste accuse è ovvia“, ha denunciato il governatore Uss su Telegram, in reazione all’arresto del figlio.

Lo scambio di prigionieri

Questo arresto arriva mentre Mosca e Washington stanno attualmente conducendo negoziati per lo scambio di prigionieri, tra cui la giocatrice di basket americana Brittney Griner, condannata in Russia a nove anni di prigione per traffico di droga.

Artem Uss è rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio, quello più vicino a Malpensa, riferisce all’AGI l’avvocato Vinicio Nardo col quale il manager rysso è intrattenuto brevemente nel pomeriggio. A quanto si apprende, Uss si trovava in Italia dove ha degli affari e non sarebbe stato a conocenza delle accuse che gli sono mosse.

L’arresto è stato eseguito in Italia perché il nome dell’uomo figurava tra quello dei passeggeri di un volo in partenza dallo scalo lombardo con destinazione Istanbul. L’arresto è stato convalidato martedì dalla Corte d’appello di Milano e il ministero della Giustizia ha chiesto che sia mantenuto in custodia cautelare ai fini dell’eventuale estradizione.

Le conversazioni intercettate

Gli atti del caso dovrebbero arrivare dagli Stati Uniti in Italia “nei prossimi giorni o il mese prossimo”. Nell’atto d’incriminazione firmato dalla Procura di New York, letto dall’AGI, Artem Uss parla con un altro indagato, Yury Orekhov, delle sanzioni in arriva in Russia per la guerra in Ucraina. “Nelle loro comunicazioni – è scritto nel documento – discutono dell’applicazione delle sanzioni. Per esempio, l’11 marzo 2022, circa due settimane prima dell’invasione russa in Ucraina, Uss manda un mesaggio a Orekhov: “Loro (Usa ed Europa) stanno preparando un pacchetto di sanzioni. Sembra che i governatori saranno inclusi”.

In una conversazione riportata nell’atto di accusa della Procura di New York, gli indagati parlano delle sanzioni che coinvolgono alcuni miliardari sì e altri no. “I miliardari russi e i proprietari di società di fertilizzanti colpiti dalla sanzioni… – scrive il figlio del governatore di una regione russa, arrestato a Malpensa – Perché (fa il nome di un altro miliardario che viene omissato dalla magistratura americana, ndr) non è incluso nelle sanzioni? È surreale”.

Orekhov risponde “che l’obbiettivo della sanzioni non è così vicino al Cremlino”. Entrambi convengono che “a ogni modo il regime delle sanzioni è illogico”. Nei giorni scorsi, parlano della possibilità di lasciare la Russia dopo lo scoppio della guerra in uno scambio riportato nel capo d’imputazione Usa. “Orekhov chiede a Uss: “Hai deciso di lasciare la Russia?. Uss risponde scherzando: “Vuoi diventare un fuggitivo internazionale? È troppo”. E l’altro: “Posso organizzare facilmente”. 

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