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Campus Eur, Marinelli: «Rinforzate Juniores e Giovanissimi»

Dic 23, 2017

sabato 23 dicembre 2017 17:13

ROMA – Il 2017 sta per trovare conclusione e, poco prima dell’inizio dell’anno nuovo, parla il direttore sportivo Stefano Marinelli. La sosta natalizia è sempre vista come uno spartiacque della stagione ed è in questo momento che si iniziano a fare i primi bilanci e, soprattutto, si decide come e in che quantità e modalità rinforzare i vari gruppi. “Dal punto di vista dei movimenti in entrata siamo soddisfatti”, racconta il ds, “ci siamo mossi per tempo e, a mio parere, molto bene. Abbiamo operato maggiori innesti per quanto riguarda i gruppi Juniores e e Giovanissimi classe 2003, minori invece per quanto concerne le due fasce Allievi e classe 2004. Rischi d’uscite dolorose? Non le temo molto a dire il vero. In tutta sincerità penso che ancora, sì, dobbiamo lavorare per arrivare al livello dei migliori club, ma come società Campus Eur credo che il gap, che riguarda anche la capacità attrattiva, stia diminuendo. Per questo motivo non temo troppo le ‘brutte sorprese’: chi è qui è felice di esserci”. Parlando dei singoli gruppi rinforzati. “Per quanto riguarda i classe 2002 dovevamo sistemarci un pochino dietro. E’ arrivato, ad esempio, Francesco Rodà dal Montespaccato, dove ha sempre giocato e ben figurato. Un simile bisogno, di una mano in più nelle retrovie, riguardava anche la Juniores: lì abbiamo preso Mattioli dal Savio e Ciotti. Due-tre elementi messi dentro anche al gruppo di Marco Bernardini, che già sta facendo bene, a dare maggior linfa tra centrocampo e attacco oltre a, per esempio, Grossi, terzino proveniente dall’Ostiamare, che si è rivelato protagonista fin da subito. Gli Allievi 2001? Una buona squadra, dotata di individualità di spessore, che sinora però è stata un po’ altalenante nei risultati. Si aggrega a loro Solieri dal San Paolo Ostiense, un esterno che potrà darci una grossa mano”. Poi ci sono i Giovanissimi Fascia B Regionali di Fabrizio Pecci, che stanno facendo benissimo. “Difficile inserire qualcuno nel gruppo 2004. Per le armonie interne di quella che è una squadra affiatatissima, se dobbiamo mettere dentro un giocatore deve essere proprio la ‘chicca’. Di certo, vedendo il percorso svolto sinora, la rosa è completa così”. Non è stato un girone di andata semplice per il Campus Eur, che si aspettava di più sul campo. “I presupposti per l’anno nuovo sono semplici: far uscire il nostro valore, farlo manifestare concretamente, altrimenti resta solo virtuale. I 2002 sono un esempio di questo: una squadra che io considero forte per gli elementi che ha, ma che ha raccolto poco. C’è bisogno di uno slancio in avanti, assolutamente. Il grande impatto dei 2004? Sì, stanno facendo molto bene, Fabrizio Pecci compie un grande lavoro, soprattutto sulla costruzione di una mentalità e i risultati gli stanno dando ragione. Ci andiamo con i piedi di piombo vista la giovane età, ma ormai è evidente che questa squadra ha una sua identità precisa e forte all’interno del torneo, cosa che ci inorgoglisce. Vedremo se meriteremo di restare ai piani alti al termine della stagione: solo il tempo potrà dircelo”.

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