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Il crollo di First Republic Bank a Wall Street

Apr 27, 2023

AGI – Martedì 25 aprile Wall Street ha chiuso in decisa perdita, trascinata al ribasso dal crollo delle azioni della First Republic Bank, che ha chiuso a -49%, riaccendendo le preoccupazioni per il settore finanziario dopo il crack di Silicon Valley Bank. First Republic è andata in profondo rosso sul listino a seguito di un rapporto sugli utili che ha mostrato come la banca abbia perso una grande quantità di depositi.

A scatenare le vendite la comunicazione dell’istituto di credito di aver registrato il ritiro di oltre 100 miliardi di depositi il mese scorso, oltre il 40% del totale, e di aver chiuso il trimestre con un drenaggio complessivo di 72 miliardi. I funzionari del governo degli Stati Uniti e le autorità di regolamentazione del mercato, riferisce il Financial Times, si starebbero affrettando ad elaborare un piano per stabilizzare la banca.

Al termine delle contrattazioni l’indice Dow Jones segna -1,02% con 33.530,83 punti, lo S&P -1,55% con 4.073,00 mentre il Nasdaq cade a -1,98% con 11.799,16. Gli investitori hanno tenuto d’occhio la performance degli istituti di credito regionali, reduci dal fallimenti nei mesi scorsi della Silicon Valley Bank e della Signature Bank che hanno suscitato timori di contagio.

Positive invece le prime trimestrali dei colossi tecnologici. Risultato significativamente superiore alle attese per Microsoft, spinta dalla sua attività di remote computing (cloud) che fanno affidamento sull’intelligenza artificiale, attualmente l’asso nella manica del gruppo con ChatGPT in particolare. Nel periodo da gennaio a marzo 2023, Microsoft ha registrato un aumento del fatturato del 7% su base annua a 52,8 miliardi di dollari.

Mentre Alphabet, la casa madre di Google, ha superato le attese del mercato nel primo trimestre del 2023 con un utile netto di 15 miliardi di dollari, un segnale che il gruppo tech californiano sta riprendendo piede nonostante la difficile congiuntura economica. Il fatturato trimestrale è stato di quasi 70 miliardi di dollari, ovvero 1 miliardo in più di quanto previsto dagli analisti. Oggi è invece il turno di Meta e giovedì di Amazon. Per Apple bisognerà aspettare invece la prossima settimana.

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