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Il crollo del Ponte Morandi cinque anni dopo. Mattarella: “Fare giustizia”

Ago 14, 2023

“Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile”. Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ricorda la tragedia accaduta il 14 agosto del 2018 con il crollo del Ponte Morandi. “Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto – ha sottolineato il capo dello stato – Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni”. Il presidente ha voluto ricordare che “la manuntenzione e il miglioramento” delle opere infrastrutturali “sono responsabilità indeclinabili” e che “la garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini.”

Sulla necessità di fare giustizia si sofferma anche la premier Giorgia Meloni nel suo messaggio. “Il processo sul crollo del Morandi è ancora in corso. La giustizia sta lavorando e noi, come tutti gli italiani, confidiamo nel lavoro dei magistrati. Il nostro augurio è che la verità possa emergere con tutta la sua chiarezza e che i responsabili di quel disastro siano acclarati e accertati. Perché sarebbe davvero imperdonabile che questa tragedia nazionale possa rimanere impunita”, ha detto Meloni. 

“Sono tante le domande poste da quella tragedia che sono ancora rimaste senza risposta”, ha proseguito. “La rabbia, il dolore, la sete di giustizia dei familiari delle vittime sono sentimenti sacrosanti e che meritano tutto il nostro rispetto. A chi il 14 agosto 2018 ha perso un figlio, un genitore, un caro – tutto – rinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo, pur consapevoli che nessuna parola sarà mai sufficiente a lenire la sofferenza e placare il desiderio di giustizia”.

 

 

 

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