AGI – La Procura di Trieste ha disposto la riesumazione del corpo di Liliana Resinovich, la donna scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 fa e trovata morta il 5 gennaio successivo dentro a dei sacchi della spazzatura. Dall”avviso di accertamento tecnico non ripetibile letto dall’AGI emerge che gli inquirenti vogliono conoscere “epoca e causa della morte”.
“Il Sostituto Procuratore dela Repubblica Maddalena Chergia, titolare del relativo procedimento, ha disposto con al procedura dell’accertamento tecnico non ripetibile il conferimento, a un collegio di consulenti, dell’incarico di riesumazione dela salma dela signora Liliana Resinovich, riesumazione che al consulente di questo Ufficio professoressa Cristina Cattaneo ha segnalato come opportuna”, viene spiegato in una nota della Procura, “il Pubblico Ministero ha pertanto stabilito, per una data che si colloca verso al fine del presente mese, la convocazione innanzi a sé degli esperti chiamati a svolgere tali delicate operazioni, dandone debito avviso ai prossimi congiunti della deceduta ed ai rispettivi difensori. Prevedibilmente al formale affidamento dell’incarico farà sollecito seguito l’attività consulenziale prevista”.
Gli esperti che si occuperanno dei nuovi esami sul corpo di Liliana Resinovich sono stati convocati per il 26 gennaio in Procura a Trieste, si evince dal documento. Si tratta di Cristina Cattaneo, la nota anatomopatloga che si è occupata dei principali casi di cronaca nera negli ultimi anni, Stefano Tambuzzi del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, Biagio Eugenio Leone, dell’ateneo di Milano Bicocca e l’entomologo Stefano Vanin che si è occupato anche dell’autopsia di Giulia Cecchettin.
“Ci aspettavamo la riesumazione del corpo di Liliana Resinovich”, ha commentato Paolo Bevilacqua, legale del marito della donna, Sebastiano Visintin. “Prendiamo contezza senza stupore dello sviluppo investigativo impresso dalla Procura di Trieste con i nuovi accertamenti tecnici sulla riesumata salma della signora Resinovich – prosegue -. Del resto, l’esito dell’autopsia lasciava aperti dubbi e il gip aveva ritenuto di rimandare gli atti al pm per un approfondimento che tutti ci aspettavamo, avendolo persino suggerito difensivamente. Restiamo in fiduciosa attesa e, come sempre, confidiamo nel lavoro dell’autorità inquirente.