MILANO – Ore 10.20. La diffusione del coronavirus continua a spaventare il mercato. I timori si concentrano soprattutto sull’Italia, con lo spread tra Btp e Bund che schizza in avvio oltre i 180 punti, dalla chiusura a 161 punti di ieri, con un tasso di rendimento del decennale italiano dell’1,21% e poi cala lievemente a 177. Il differenziale si riposiziona così ai massimi da circa sei mesi, rivedendo i livelli di fine agosto, nel pieno della crisi del governo giallo-verde e alla vigilia della formazione del nuovo governo Conte a maggioranza Pd-M5s-Leu.

Le vendite proseguono comunque massicce anche sul fronte azionario, con i listini europei che si preparano a un’altra giornata di passione, in scia anche alla seduta da incubo visuta ieri da Wall Street, con gli indici principali che hanno perso oltre 4 punti percentuali. In avvio Milano cede il 3,38%, Londra perde il 3,8% Francoforte il 4,35% e Parigi il 3,87%. A Piazza Affari si fa sentire il rosso di Eni, nel giorno della presentazione del piano strategico e dei conti 2019, che hanno messo in evidenza un utile netto in calo rispetto al 2018.
La giornata è cominciata in forte affanno anche per le Borse orientali. Tokyo, ai minimi, ha perso il 3,67%, Hong Kong il 2,8%, Shanghai il 3,7%, Seul il 3,3 per cento.
L’effetto coronavirus continua a farsi sentire anche sulle materie prime e in particolare sul petrolio, che prosegue la sua discesa in relazione ai possibili timori legati ad una contrazione della domanda. In mattinata il Wti perde il 2,6% (dopo il -3,4% di ieri) arrivando a 45,85 dollari. Il Brent è invece a 51,01 dollari, in calo del 2,2%.