Pantone ha svelato il Colore dell’Anno 2026. E, a differenza delle scelte più pop e audaci degli ultimi anni, questa volta la tonalità protagonista è un ritorno alla semplicità: Cloud Dancer, un bianco etereo e pulito pensato per riportare un po’ di calma in un mondo sempre di fretta. È una sfumatura che punta dritta al concetto di purezza visiva e leggerezza emotiva, e che paradossalmente trova uno dei suoi terreni più fertili proprio sulle auto.
Amato dagli automobilisti
Il bianco, del resto, è una vecchia conoscenza del mercato automobilistico. Anche se spesso siamo abituati a considerarlo una scelta base, dettata dalla convenienza e legata al mondo dei taxi, i numeri raccontano altro. Secondo un recente studio di carVertical, gli automobilisti italiani preferiscono sempre di più i colori sobri quando acquistano un’auto usata. Niente tinte accese o scelte eccentriche: la maggior parte degli acquirenti vuole qualcosa di elegante, pulito, e soprattutto senza tempo.
Nel dettaglio, il bianco rappresenta il 17,5% delle preferenze tra le auto verificate nel 2024. Una percentuale che lo piazza comodamente sul podio delle colorazioni più richieste. È la dimostrazione di quanto la filosofia di Cloud Dancer sia perfettamente coerente con i gusti reali degli automobilisti italiani: discrezione, raffinatezza e un pizzico di minimalismo. Non c’è solo un fatto estetico. Il bianco, nel mercato dell’usato, è spesso considerato una scelta affidabile e sicura: mantiene valore, piace a un pubblico vasto e si abbina bene a qualsiasi stile di carrozzeria, dalle compatte alle SUV, passando per le sportive.
Usato a colori neutri
Se allarghiamo lo sguardo alla fotografia completa del mercato, il dominio dei colori neutri emerge in maniera ancora più netta. Sempre secondo i dati carVertical, nel 2024 il 38,2% dei veicoli controllati era nero, il 27,9% grigio e il 17,5% bianco. Seguono il blu con l’8,3% e il rosso con appena il 2,9%. I colori più originali, invece, sembrano quasi scomparsi: il giallo rappresenta solo lo 0,1% mentre il marrone si ferma allo 0,5%.
Una tendenza che non nasce oggi. Già dagli anni 2000 i colori neutri dominano in modo crescente. Il grigio, ad esempio, era scelto dal 20% degli automobilisti nel 2000 ed è salito oltre il 30% nel 2020. Anche il nero ha guadagnato terreno, passando dal 18% al 25,9% nello stesso periodo. Il bianco ha avuto un boom tra il 2010 e il 2020, trainato anche dal mondo smartphone e dalle mode tech, per poi rientrare leggermente negli ultimi anni. Ma oggi, con Cloud Dancer come Colore dell’Anno 2026, potremmo assistere a un nuovo slancio.
Una questione di praticità
Oltre al fattore estetico, c’è un motivo molto concreto per cui i colori neutri potrebbero continuare a crescere: la praticità. Il grigio e il bianco nascondono meglio polvere, sporco e micrograffi, rendendo la manutenzione quotidiana meno impegnativa. Le auto nere, pur essendo elegantissime, tradiscono immediatamente qualsiasi imperfezione, dalle gocce d’acqua ai segni del lavaggio.
Anche dal punto di vista climatico, certe tonalità non aiutano. Nei Paesi del Sud Europa – Italia inclusa – i colori vivaci come il rosso o il giallo tendono a sbiadire più rapidamente sotto il sole. È anche per questo che sulla lunga distanza, quando arriva il momento della rivendita, un’auto neutra risulta più appetibile: si inserisce meglio nel mercato, ha un pubblico più ampio e non porta con sé il rischio di essere troppo particolare. Il bianco, in particolare, ha un fascino senza tempo: moderno, luminoso, leggibile su ogni carrozzeria e perfetto per le auto elettriche, che spesso puntano proprio su palette minimaliste.