Fabio Massimo Splendore

venerdì 19 gennaio 2018 08:10

ROMA – Il radar manda segnali lampeggianti dalla Francia. I dirigenti della Juventus registrano quella luce che contiene un messaggio di mercato da analizzare con cura. […]

IMBARAZZO – È un nuovo segno dell’imbarazzo che Cavani sente crescere ogni giorno di più a Parigi. Ma soprattutto per il “non rapporto” con la nuova stella, approdata in estate per la cifra monstre di 222 milioni. No, con Neymar non ha mai funzionato. E allora, quel rinnovo firmato nove mesi fa, fino al 2020 e con uno stipendio da 10 milioni netti, potrebbe non essere più vincolante. Non siamo all’“o io o lui”, ma andando avanti così è piuttosto facile che ci si possa arrivare. Perché è vero che il Parco dei Principi, un po’ gelido con il suo numero 10 nonostante quella partita-show potrebbe ferire l’orgoglio di Ney e alimentare le voci di Madrid e la maxi operazione con Cristiano Ronaldo sotto la Tour Eiffel. Ma è vero che Cavani potrebbe decidere di dare corso a giugno a quei pensieri che ogni tanto ritornano, a quella voglia di Italia, mai del tutto sopita. Dopo Palermo, dopo Napoli…

UN PALLINO – Soprattutto quando sai che la Juventus ti prenderebbe molto volentieri. L’interesse, la passione potremmo dire, è datata: almeno un paio d’anni. E l’estate 2016, quella delle cessione di Pogba, è stata quella in cui nelle stanze del club bianconero si è ragionato di più sull’uruguaiano, considerto uno da Juve, per carattere, propensione al lavoro e al sacrificio, oltre che per senso del gol. Lo dicono quelle 156 reti realizzate in 226 partite e 5 stagioni al Psg. E’ il motivo per cui il presidente Al Kelahïfi non vuole provarsene. In quell’estate 2016, poi, Ibra lasciò Parigi e la Juve prese Higuain. Una corsa è certa, però: nel momento in cui Cavani dovesse finire più o meno ufficialmente sul mercato, la Juventus ci sarebbe. […]

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